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Idromorfone

L'Idromorfone viene utilizzato per controllare il dolore nei casi in cui sia necessario un trattamento antidolorifico 24 ore su 24, per far fronte a una sintomatologia grave per persone in cui non è possibile intervenire con altri antidolorifici e che sono intolleranti all'azione di altri narcotici.

Come funziona l'Idromorfone?

L'Idromorfone è un narcotico. Agisce modificando il modo in cui il cervello e il sistema nervoso rispondono al dolore.

Come si assume l'Idromorfone?

L'Idromorfone viene in genere assunto sotto forma di soluzione liquida (ogni 3-6 ore), di compresse (ogni 4-6 ore) o di compresse a rilascio prolungato (una volta al giorno, da deglutire rigorosamente intere).
A volte il medico inizia prevedendo l'assunzione di una dose bassa per poi aumentarla gradualmente in caso di necessità. Altre volte la dose può, invece, essere ridotta per evitare eventuali effetti avversi, ma sempre solo dietro indicazione del medico.

Effetti collaterali dell'Idromorfone

L'Idromorfone può causare gravi e pericolosi problemi respiratori, soprattutto durante le prime 72 ore di trattamento e ogni volta che se ne aumenta la dose.

Fra gli altri possibili effetti avversi di questo farmaco sono inclusi:

È bene contattare subito un medico in caso di:

Controindicazoni e avvertenze

L'assunzione di Idromorfone non deve mai essere interrotta improvvisamente, ma solo sotto il controllo di un medico, che probabilmente procederà riducendone gradualmente il dosaggio.
L'Idromorfone può causare sonnolenza e compromettere le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi. Inoltre può causare capogiri quando ci si alza.

Prima di assumere il farmaco è importante informare il medico:

  • di allergie alla principio attivo, ai suoi eccipienti o a qualunque altro farmaco, in particolare ai solfiti
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, ricordando in particolare di menzionare buprenorfina, butorfanolo, ipratropio, farmaci contro glaucoma, sindrome dell'intestino irritabile, Parkinson, ulcere e disturbi delle vie urinarie, nalbufina e pentazocina
  • se si stanno assumendo isocarbossazide, fenelzina, selegilina o tranilcipromina, anche se l'assunzione è stata interrotta nelle due settimane precedenti
  • se si soffre (o si ha sofferto) di ileo paralitico, blocchi gastrointestinali, pressione bassa, malattia di Addison, convulsioni, disturbi che accusano difficoltà nella minzione o malattie di cistifellea, pancreas, fegato, tiroide o rene.
  • se sono stati affrontati interventi chirurgici o si ha sofferto di malattie che modificano il transito dell'intestino nell'apparato digerente
  • in caso di gravidanza o allattamento

È inoltre importante avvertite chirurghi e dentisti di trattamenti con Idromorfone in corso.

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