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Farina di cereali

La farina di cereali è il prodotto che si ottiene della macinazione di cereali come grano, riso e mais. Esistono diverse tipologie di farine di cereali. Tra le più note ricordiamo:

  • Farina di grano tenero: prodotto derivato dalla macinazione del grano tenero (Triticum aestivum). È la farina cui comunemente ci si riferisce quando si parla di farina, è la più utilizzata e diffusa a livello commerciale. Ne esistono diverse tipologie: la più conosciuta è la “farina tipo 00” (è la tipologia di farina più lavorata, con la grana più fine, di consistenza polverosa quasi impalpabile; viene ottenuta dalla macinazione del chicco di grano di cui si eliminano sia il germe – ricco di vitamine e minerali – che la crusca – ricca di fibre); poi c’è la “farina tipo 0” (meno raffinata della precedente, contiene una piccola percentuale di crusca); la “farina tipo 1” (meno raffinata della tipologia 0, possiede una percentuale maggiore di crusca); la farina semi-integrale, chiamata anche “farina tipo 2” (contiene quasi tutte la parti del chicco di frumento che vengono invece eliminate nelle farine più raffinate), e, infine, la farina integrale (è la farina che contiene tutte le parti del chicco, che è poi la medesima farina che veniva utilizzata fino ad alcuni decenni fa, prima che si scoprisse che l’estrema lavorazione della farina portasse alla realizzazione di un prodotto più sottile che dava un pane più soffice e più bianco).
  • Farina di mais: prodotto che si ottiene dalla raffinatura del mais (Zea mays). In base al livello di macinatura del mais si ottengono farine composte da granuli di diversa grandezza. La farina di mais viene utilizzata per realizzare moltissime ricette: la più nota è certamente la polenta. Priva di glutine, è adatta all’alimentazione degli intolleranti al glutine e dei celiaci. Non va confusa con l’amido di mais o maizena: sebbene, infatti, entrambi i prodotti siano derivati da particolari lavorazioni del chicco di mais, la maizena è un prodotto derivato dalla macinazione del solo endosperma (la parte del chicco di mais compresa tra l’involucro esterno e il germe del seme), mentre la farina di mais è integrale (contiene cioè anche la parte esterna del seme, ovvero il rivestimento fibroso, e quella interna, ovvero il germe).
  • Farina di Manitoba: farina che si ottiene dalla macinazione di una particolare varietà di grano tenero coltivata in alcune regioni del Nord America e del Canada meridionale (il suo nome deriva dalla regione del Canada in cui originariamente veniva coltivato questo tipo di grano, attualmente coltivato anche in Europa). Questa varietà di grano tenero è caratterizzata da un elevato contenuto di due sostanze, glutenina e gliadina, che quando attivate dall’acqua danno origine al glutine, e di conseguenza la farina ricavata da questo tipo di grano è particolarmente ricca in glutine e quindi adatta a realizzare impasti a lunga lievitazione. La farina di Manitoba più diffusa è quella raffinata in forma 0.
  • Farina di Kamut: farina ricavata dalla lavorazione e dalla macinazione di un cereale denominato Kamut. Il Kamut è una particolare varietà di grano Khorasan (detto anche frumento orientale o Triticum turanicum). Il nome “Kamut” è un marchio registrato di qualità, di proprietà dell’azienda statunitense Kamut International, che a partire dagli anni ’70 perfezionò il processo di macinazione, purificazione e lavorazione di questo tipo di grano. Il grano Khorasan è originario dell’attuale Iran e viene coltivato in diverse zone del Medio Oriente. Il Kamut, invece, viene coltivato principalmente nelle aziende biologiche certificate del Nord America.
  • Farina di riso: prodotto che si ottiene dalla raffinatura del riso (Oryza sativa). I chicchi di riso che vengono utilizzati per la produzione di questa farina vengono raccolti e poi sottoposti a pulitura, sbramatura, sbiancatura, spazzolatura, lucidatura e brillatura. Diversi sono gli impieghi culinari della farina di riso: può essere utilizzata nell’impasto di primi piatti, può essere inserita tra gli ingredienti di diversi tipi di dolci e biscotti e viene anche utilizzata per fare particolari tipi di pane e realizzare fritture. Sebbene appaiano molto simili tra loro, la farina di riso non va confusa con l’amido di riso che viene prodotto mediante un’ulteriore eliminazione di tutte le parti nutrizionali che non costituiscono carboidrati (con l’obiettivo di aumentarne la capacità addensante e la solubilità rispetto alla farina di riso).

 

 

Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

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