“I neuroni specchio e le implicazioni cliniche” è il titolo dell’incontro, rivolto a ricercatori, clinici e studenti in programma mercoledì 10 dicembre in Humanitas, a cui parteciperà il professor Giacomo Rizzolatti dell’Università di Parma, coordinatore del gruppo di scienziati che ha scoperto l’esistenza dei neuroni specchio (mirror system o sistema specchio), cellule del cervello che si attivano non solo durante l’esecuzione di movimenti finalizzati, ma anche osservando movimenti simili eseguiti da altri individui.
Le emozioni stimolano i neuroni specchio?
Le sue ricerche hanno avuto un grandissimo impatto sul pubblico quando si è scoperto che anche il riconoscimento delle emozioni si basa su neuroni che, per quanto differenti, condividono quella proprietà “specchio” già rilevata nel caso della comprensione delle azioni. Per esempio, quando osserviamo negli altri una manifestazione di dolore o di disgusto si attivano gli stessi gruppi di neuroni che si attivano quando il soggetto sperimenta la stessa sensazione in prima persona. Da questo punto di vista, la scoperta dei neuroni specchio sembra offrire una spiegazione per almeno alcune forme di autismo, in cui potrebbe essere presente un ridotto funzionamento di questo tipo di neuroni.
Che relazione c’è tra autismo e neuroni specchio?
Da qui è nata l’idea la seconda parte dell’incontro: “La ricerca sull’autismo presso l’Istituto di Neuroscienze del CNR” in programma nel pomeriggio.
“L’obiettivo – afferma la professoressa Michela Matteoli, Responsabile del Programma di Neuroscienze di Humanitas e Direttrice dell’Istituto di Neuroscienze del CNR – è quello di iniziare un attivo scambio scientifico che permetta di confrontare i risultati della ricerca sul sistema specchio e i risultati della ricerca sull’autismo nell’uomo e in modelli genetici di roditore. Possibili sviluppi di questa interazione includono la possibilità di valutare la funzione del sistema specchio in seguito all’uso di farmaci dimostrati essere efficaci in alcuni modelli di autismo, la possibile identificazione del sistema specchio in roditori e lo studio della funzione del sistema specchio in modelli genetici di autismo. I risultati di tali ricerche possono avere un impatto di grande rilievo per la nostra conoscenza dei meccanismi neurologici che sono disfunzionali in forme di autismo”.
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