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Tendinite dell’achilleo: il trattamento con le onde d’urto

Le patologie dell’Achilleo, nelle loro diverse forme, sono disturbi a carico del tendine d’Achille, struttura molto importante di collegamento fra i muscoli del polpaccio e il calcagno posteriormente. L’Achilleo è un tendine sottoposto a fortissime sollecitazioni (sia nelle attività quotidiane che nello sport), motivo per cui va incontro non raramente a processi degenerativi, su cui si innestano fenomeni infiammatori di diversa gravità, fino allo sviluppo anche di lesioni parziali o totali, il tutto associato a sintomi dolorosi e limitazione della funzionalità.

Per trattare con efficacia queste patologie, possono essere utilizzate le onde d’urto che, associate al percorso riabilitativo, stimolano meccanicamente i tessuti con effetti biologici terapeutici sul tendine.

Quali sono i benefici delle onde d’urto per le tendinopatie dell’Achilleo? Ne parliamo con la dottoressa Maria Cristina d’Agostino, Capo Sezione Onde d’Urto e Terapie Biofisiche, Unità Operativa di Riabilitazione Ortopedica presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Tendinopatie dell’Achilleo: quando servono le onde d’urto?

La tendinopatia dell’Achilleo, per la complessità anatomica locale e le elevate richieste funzionali e biomeccaniche, rappresenta spesso una vera e propria sfida terapeutica, con sintomi che persistono anche per molti anni, talvolta con poca/nulla responsività alle terapie. 

In questo contesto, le onde d’urto, grazie ai loro effetti terapeutici, rappresentano una valida strategia di trattamento: l’azione micromeccanica di stimolazione, non crea un danno ai tessuti, ma si traduce nella modulazione di una serie di reazioni cellulari, che si concretizzano nella riduzione dei processi infiammatori, la riattivazione locale del microcircolo e un parziale ripristino dell’omeostasi tissutale.

L’azione terapeutica, inoltre, risulta efficace sia in presenza di una patologia degenerativo-infiammatoria a carico del corpo del tendine (la parte “libera”), sia in presenza di una patologia a carico dell’inserzione del tendine sull’osso (in questo caso “entesite”), anche quando è coinvolto l’osso stesso più in profondità (edema osseo).

In tutti questi casi, grazie alla strumentazione per le onde d’urto con guida ecografica, è possibile scegliere con esattezza la struttura anatomica da trattare e il livello di profondità a cui è indicato focalizzare la terapia, con possibilità di ottimizzare i risultati attesi.

Il ciclo standard di terapia prevede 3 trattamenti e il ciclo è ripetibile, in caso di risultato parziale. La terapia è pressoché priva di effetti collaterali e ben tollerata se correttamente eseguita; gli effetti clinici in genere non sono immediati, per cui è indicato attendere anche 5-6 settimane prima di valutarne il risultato.

La terapia con onde d’urto è sufficiente da sola?

Per curare con efficacia una patologia del tendine d’Achille, la terapia onde d’urto (così come per altre terapie biofisiche) va sempre associata a un percorso riabilitativo, ovvero a una serie di esercizi “personalizzati”, che il paziente esegue previa valutazione e con supervisione da parte del fisioterapista; gli esercizi appresi dovranno essere poi diligentemente proseguiti al domicilio per alcuni mesi. 

Inoltre è opportuno che lo specialista curante valuti anche la morfologia del piede, perché per alcuni pazienti può essere indicato l’utilizzo di ortesi plantari “su misura”, confezionate previa analisi baropodometrica e del passo, con cui si valutano sia l’appoggio “statico” che le modalità della camminata.

Da ultimo, ma non meno importante, in presenza di una tendinopatia dell’Achilleo (soprattutto se dura da molti  mesi/anni ed è poco responsiva alle terapie) è fondamentale verificare che la tendinopatia non rientri nel contesto di una patologia sistemica (per esempio iperuricemia o gotta) o immuno-reumatologica, malattie che nel loro decorso possono coinvolgere i tendini e le strutture osteoarticolari correlate. In questi casi, infatti, le onde d’urto potrebbero risolvere l’infiammazione solo temporaneamente e parzialmente, ma non agire sull’origine della tendinopatia stessa, per cui va associata terapia medica specifica, per curare la malattia sistemica.

Visita specialistica ortopedica

La visita ortopedica permette di verificare la presenza di eventuali problematiche a carico di ossa, articolazioni e muscoli.

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