La dermatite atopica (o eczema) è una patologia infiammatoria cronica che colpisce la pelle con chiazze arrossate e pruriginose. La sua presenza può avere un impatto importante sulla qualità della vita di chi ne soffre, anche perché le lesioni possono interessare aree visibili, come il volto o le mani e per l’intenso prurito.
Quali sono le cause della dermatite atopica e come si cura? Ne parliamo con la dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologa presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Dermatite atopica: i sintomi
La dermatite atopica può colpire aree diverse del corpo: in età infantile si osserva più spesso sul volto, braccia e gambe, mentre dall’adolescenza e in età adulta tende a localizzarsi su volto, collo, e dorso delle mani.
Le lesioni inizialmente si presentano con eritema, vescicole ed essudazione; dopodiché compaiono desquamazione, croste e un ispessimento della cute con secchezza, tipico delle fasi croniche.
Il prurito è un sintomo costante e spesso difficile da gestire.
Le cause della dermatite atopica
Alla base della dermatite atopica vi è una combinazione di fattori genetici e ambientali. La pelle presenta una barriera cutanea alterata e un’alterazione dell’immunità innata cutanea, che la rende più esposta agli stimoli ambientali. In queste persone, il sistema immunitario “iperattivo” tende a rispondere in maniera esagerata agli agenti esterni e allo stress, come di fronte a una reazione allergica, anche in presenza di stimoli minimi.
Come viene diagnosticata la dermatite atopica?
La diagnosi è in gran parte clinica: lo specialista dermatologo si basa sull’osservazione dei segni cutanei e sulla raccolta dell’anamnesi familiare e personale. Durante la visita specialistica viene anche valutata l’estensione e la gravità della malattia, così da impostare la terapia più appropriata.
Se vi sono comorbidità associate, come rinite, asma, poliposi nasale o disturbi gastrointestinali come l’esofagite eosinofila, può essere utile la misurazione delle IgE totali e specifiche. Questi esami non servono a confermare la diagnosi di dermatite atopica, ma possono rivelare allergie non ancora diagnosticate, permettendo di definire un percorso di cura e prevenzione più mirato. È importante sottolineare che solo in una minoranza di pazienti la dermatite peggiora a causa dell’esposizione ad allergeni alimentari o inalanti. Per questo motivo, eliminare certi alimenti dalla dieta senza indicazione medica e test appropriati va evitato.
Negli adulti che sviluppano eczema per la prima volta, può rendersi necessario escludere una dermatite allergica da contatto attraverso l’esecuzione dei patch test.
Come prevenire la dermatite atopica?
Chi soffre di dermatite atopica deve prendersi cura quotidianamente della propria pelle. In particolare, nei periodi in cui la malattia è più attiva, l’applicazione frequente di emollienti contribuisce a ristabilire la barriera cutanea. È altrettanto importante evitare l’esposizione a sostanze o materiali che possono irritare la pelle, come saponi schiumogeni o tessuti ruvidi.
Per prevenire le riacutizzazioni, si può:
- ridurre i tempi di esposizione all’acqua, preferendo la doccia al bagno e utilizzando acqua tiepida;
- scegliere detergenti privi di tensioattivi schiumogeni: questi agenti lavanti rimuovono i lipidi naturali della pelle e favoriscono l’infiammazione;
- asciugarsi tamponando delicatamente, senza strofinare;
- applicare emollienti anche più volte al giorno, soprattutto dopo la detersione, evitando però le zone infiammate;
- preferire fibre naturali come il cotone, evitando cuciture spesse o etichette che possano irritare;
- esporsi al sole con attenzione, usando sempre la protezione solare adeguata al proprio tipo di pelle.
Dermatite atopica: come si cura
La gestione della dermatite atopica si basa su una prevenzione attenta delle riacutizzazioni, attraverso una routine quotidiana di idratazione e protezione della pelle. Quando la malattia si acutizza o si cronicizza, possono essere necessari trattamenti farmacologici.
Per le forme lievi, si utilizzano:
- corticosteroidi topici, da applicare localmente sulle aree colpite;
- immunomodulatori topici, che rappresentano un’alternativa ai corticosteroidi nelle terapie prolungate o su aree delicate;
- fototerapia, indicata in caso di coinvolgimento cutaneo esteso.
Nei casi moderati o gravi si può ricorrere a immunosoppressori sistemici come la ciclosporina, in grado di ridurre rapidamente infiammazione e prurito. Questo farmaco viene prescritto per periodi limitati, per minimizzare i rischi legati a un uso prolungato. Se la malattia si ripresenta dopo il trattamento o se la ciclosporina non è adatta al paziente è possibile impiegare farmaci biologici: anticorpi monoclonali, somministrati per via sottocutanea, che bloccano l’attivazione dell’IL-4 e/o dell’IL-13, o farmaci orali (JAK inibitori) a bersaglio molecolare.
Cura della dermatite atopica: l’evento in Humanitas
Mercoledì 15 ottobre alle ore 17:00 presso il Centro Congressi dell’IRCCS Humanitas di Rozzano, sì terrà l’evento MyDA (con il patrocinio di ANDeA – Associazione Nazionale Dermatite Atopica) dedicato alle persone con dermatite atopica. La dottoressa Alessandra Narcisi incontrerà i pazienti interessati con l’obiettivo di presentare il nuovo approccio per raggiungere il livello minimo di malattia (Minimal Disease Activity), riducendo al minimo l’impatto della dermatite atopica sulla quotidianità.
La partecipazione è gratuita ed è aperta a pazienti con dermatite atopica e caregiver, previa registrazione al sito https://myda-registrazione.it.
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