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Italia al top in Europa per efficienza delle Breast Unit

Si è tenuto al Ministero della Salute l’evento “La rete delle Breast Unit – Un modello integrato per la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione“.

Con Orazio Schillaci, ministro della Salute, Stella Kyriakides, Commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare, Alberto Costa, Special Adviser on Cancer Strategies della Commissaria Europea Kyryakides e Francesco Schittulli, Presidente LILT, presente anche una selezione di rappresentati del mondo clinico, tra cui il prof. Corrado Tinterri, direttore della Breast Unit di IRCCS Humanitas e coordinatore del Comitato tecnico-scientifico di Europa Donna Italia.

Il ministro ha sottolineato gli enormi passi in avanti compiuti grazie alla ricerca e alla diffusione delle Breast Unit.

«Nel 2023 – ha detto Schillaci – in Italia sono state stimate circa 56 mila diagnosi di tumore alla mammella che rappresenta la neoplasia più frequente nelle donne e purtroppo la prima causa di morte nella fascia d’età tra i 35 e i 50 anni. Ci sono però, per fortuna, anche numeri positivi: il dato di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell’88% e sono più di 834mila le donne viventi in Italia dopo una diagnosi di cancro al seno. Senza dubbio questi sono traguardi possibili grazie agli enormi passi avanti compiuti dalla ricerca che hanno reso disponibili terapie sempre più innovative e personalizzate e alla diffusione delle Breast Unit che garantiscono diagnosi precoce, interventi chirurgici secondo i più elevati standard e soprattutto una presa in carico multidisciplinare che credo sia la risposta migliore per una malattia come il cancro al seno».

Traguardi resi possibili dalle Breast Unit, «un modello di presa in carico che si è sviluppato proprio grazie all’impulso del Parlamento Europeo che a partire dalla fine degli anni 90 e soprattutto agli inizi degli anni duemila ha affermato il diritto delle donne affette da questa patologia ad essere curate in centri multidisciplinari e con precisi volumi di attività. E l’Italia si è adeguata alle indicazioni europee», come ha ricordato il ministro. Schillaci è intervenuto anche sul tema della diffusione delle Breast Unit sul territorio nazionale ricordando il lavoro svolto con le Regioni «per rendere sempre più capillare la presenza dei centri di senologia sul territorio nazionale che al 2022, secondo i nostri dati, risultano essere 194. E a dispetto di un’opinione diffusa non sono tutti concentrati nel Nord, ma sono ormai diffusi su tutto il territorio nazionale».

E sul valore delle Breast Unit la Commissaria UE Stella Kyriakides ha evidenziato: «In Italia ho visto un lavoro eccellente nel trattamento delle donne con tumore al seno in Breast Unit specializzate: questo per noi è un esempio che spero potremo condividere con altri stati membri».

Sul tema è intervenuto il prof. Corrado Tinterri: «La realizzazione delle Breast Unit è stata al centro del nostro impegno negli ultimi quindici anni. Istituite nel 2014, in seguito a campagne di sensibilizzazione e mobilitazione anche di Europa Donna, le Breast Unit sono il risultato di un’alleanza speciale tra associazioni di pazienti, istituzioni e mondo scientifico e hanno cambiato il paradigma di cura della paziente con tumore del seno. Basti pensare che nel 2010 solo il 12% delle donne veniva curato in Centri specializzati, mentre i dati del 2022 confermano che l’80% delle pazienti si cura nei Centri di senologia multidisciplinari. Un dato importantissimo, se si considera che la probabilità di guarire aumenta del 18% quando si viene curate all’interno di una Breast Unit».

Per saperne di più: Tumore al seno, Schillaci: enormi passi avanti compiuti grazie a ricerca e diffusione Breast Unit

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