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Value based healthcare prize 2018: Humanitas vince un importante riconoscimento internazionale

Si è tenuto giovedì 26 aprile a Nijkerk vicino ad Amsterdam, il Value based healthcare prize 2018, un premio internazionale dedicato alla cosiddetta “medicina del valore” che punta alla valutazione dei percorsi ospedalieri sia in termini di risultati clinici sia in termini di costi, avvalendosi di criteri ben definiti.

Humanitas, e in particolare la revisione del percorso dei pazienti operati in chirurgia bariatrica, ha ottenuto il premio in una delle quattro categorie in gara, aggiudicandosi il Patient Outcomes Award. La giuria ha infatti premiato l’approccio multidisciplinare al paziente, i risultati ottenuti (gli outcomes appunto) sia clinici sia in termini di PROM (patient reported outcome measures, ovvero una raccolta dei risultati percepiti e riferiti dai pazienti mediante questionari standard somministrati ai pazienti stessi) e la sostenibilità del progetto.

Sono stati 140 i progetti che si sono candidati al Value based healthcare prize 2018; 40 di questi sono stati invitati a presentare un abstract del proprio lavoro e 12 sono risultati i finalisti. Humanitas, unica realtà italiana in gara, ha vinto in una delle quattro categorie, primo candidato internazionale ad aver vinto nel corso dei 5 anni di questo evento.

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Il progetto e la giuria

Il progetto è stato coordinato dall’ingegner Giulia Goretti, responsabile del Lean, e dalla dottoressa Chiara Ferrari, responsabile del servizio di anestesia per la chirurgia bariatrica, e presentato in rappresentanza di tutto il team multidisciplinare del dott. Giuseppe Marinari, primario della chirurgia bariatrica.

La giornata di premiazione si è aperta con una lecture del prof. Bohmer sul Value based healthcare e si è conclusa con un intervento del prof. Porter sull’impatto della medicina del valore sui sistemi sanitari e sui pazienti stessi.

Tra i due interventi, i 12 finalisti hanno avuto modo di presentare il proprio progetto.

La giuria era composta dal prof. Kaplan, da Sir Muir Gray, dal prof. Teisberg, dal prof. Akerman, dal prof. Friedman, dal prof. T. Savange, dal prof. Lega e dal prof. Deersberg-Wittram, tra i più autorevoli accademici ed esponenti di management in sanità, di sviluppo della medicina del valore, di misurazione degli outcome, delle più importanti università internazionali tra cui Harvard Business School e istituzioni come ICHOM. 

La revisione del percorso di chirurgia bariatrica

Nel 2016 Humanitas ha avviato un progetto di revisione del percorso dei pazienti sottoposti a intervento di chirurgia bariatrica. La chirurgia bariatrica rappresenta una delle eccellenze cliniche di Humanitas e dunque il prezioso lavoro condotto ha permesso di migliorare ulteriormente un processo già altamente virtuoso, perfezionandone alcuni aspetti.

Questo lavoro ha dato il via alla revisione di altri percorsi ospedalieri, anch’essi eccellenti, ponendosi come prototipo in termini di qualità e miglioramento continuo dei processi, a beneficio dei pazienti, del personale e in un’ottica di sostenibilità con attenzione ai costi.

Una delle principali novità di questo processo di revisione è stato l’inserimento dei PROM (patient reported outcome measures). Non solo infatti si sono valutati i risultati in termini di esiti clinici, ma a un anno dalla dimissione dopo l’intervento, i pazienti sono stati ricontattati per la compilazione di un questionario, al fine di comprendere come avessero vissuto nel periodo intercorso. Dai dati raccolti è emerso, per esempio, che i pazienti, a seguito dell’importante perdita di peso, avevano ridotto le comorbidità e dunque avevano potuto diminuire l’assunzione di farmaci; che erano riusciti a lavorare in condizioni migliori o che avevano ripreso la propria attività sessuale, spesso compromessa dall’obesità e che gli era stato finalmente possibile acquistare capi di abbigliamento in negozi comuni e non specializzati per obesi.

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L’approccio multidisciplinare e la centralità del paziente

La giuria che ha assegnato a Humanitas il Patient Outcomes Award ha poi riconosciuto l’importanza dell’approccio multidisciplinare al paziente. I pazienti bariatrici infatti vengono coinvolti fin dall’inizio con un inquadramento multidisciplinare, che vede in prima linea non solo i chirurgi, ma anche altre figure come lo psicologo, il dietologo, gli infermieri e gli anestesisti. Ai pazienti viene dedicato un momento di gruppo in cui si presentano le figure professionali che li accompagneranno durante il percorso, l’ospedale e il percorso stesso, affinché siano fin da subito motivati e coinvolti in prima persona e grazie a una maggior consapevolezza di ciò che li aspetta possano sentirsi protagonisti attivi e responsabili del proprio percorso di cura. Un approccio educativo che coinvolge anche i familiari, cosicché possano a loro volta supportare e incoraggiare i propri cari in un momento così importante per la loro salute e la loro vita.

I pazienti che si sottopongono all’intervento di chirurgia bariatrica sono invitati ad alzarsi dal letto, a camminare e bere già 30 minuti dopo la fine dell’intervento, tutte azioni che riducono il rischio di trombosi e di polmonite e aiutano a controllare nausea e dolore post-operatorio. Sono dunque chiamati in prima persona e da subito, a farsi carico della propria salute, lavorando sullo stile di vita. La dimissione avviene dopo due giorni e dopo una settimana i pazienti vengono ricontattati dal case manager che si informa sulle condizioni generali, sulla gestione del dolore e sulla presenza di eventuali sintomi, così da intercettare tempestivamente eventuali problematiche emergenti.

“Siamo orgogliose e felici di questo importante riconoscimento internazionale per Humanitas. Vorremmo ringraziare Elena Vanni, responsabile del controllo di gestione, e Marco Albini, responsabile del monitoraggio qualità, per il lavoro di squadra che ci ha portato alla candidatura al premio; il dottor Giuseppe Marinari, responsabile della chirurgia bariatrica e tutto il suo team, composto da medici, infermieri e staff, che rendono possibile questo lavoro tutti i giorni; la dottoressa Patrizia Meroni, direttore sanitario del gruppo Humanitas, che ci ha sostenuto in questo progetto e desideriamo dedicare il premio ai pazienti e caregivers, veri protagonisti del percorso”, hanno sottolineato Giulia Goretti e Chiara Ferrari.

Humanitas al Forum internazionale sulla qualità e la sicurezza

Il progetto è stato inoltre presentato con un poster all’International Forum on Quality and Safety in Healthcare, che si è svolto ad Amsterdam a inizio maggio, raccogliendo parecchi consensi come esempio di qualità nel panorama internazionale dell’healthcare.

 

 

 

 

 

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici