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Prostatectomia


La prostatectomia a cielo aperto è un intervento di rimozione parziale o totale della prostata. In questo secondo caso si parla di prostatectomia radicale. Si tratta di un approccio utilizzato per trattare i tumori alla prostata.

 

Che cos’è la prostatectomia?

L’intervento di prostatectomia radicale prevede la rimozione sia della prostata che delle vescicole seminali e dei linfonodi pelvici. Dopo la rimozione, che può essere effettuata per via retropubica (attraverso un taglio sotto all’ombelico) oppure per via robotica (attraverso piccole incisioni in cui vengono fatti passare gli strumenti per operare).

 

A che cosa serve la prostatectomia?

L’intervento consente di eliminare completamente la massa tumorale, ma richiede di sottoporsi a controlli regolari per monitorare la comparsa altre cellule neoplastiche. Attualmente l’approccio che presenta i maggiori vantaggi è la prostatectomia con l’ausilio del Robot che, ingrandendo il campo operatorio con una visione 3D e permettendo movimenti più precisi, riduce al minimo il rischio di complicanze.

 

Come si svolge la prostatectomia?

A seconda dei casi il paziente viene sottoposto ad anestesia generale o spinale (epidurale). L’intervento ha una durata variabile a seconda dell’approccio utilizzato. In generale richiede dalle tre alle quattro ore, ma intervenendo per via retropubica è possibile concluderlo anche in 120 minuti. In genere è necessario un ricovero ospedaliero che può durare da tre a dieci giorni.

 

La prostatectomia è un intervento doloroso e/o pericoloso?

La prostatectomia non è pericolosa, ma non è esente da complicanze. Le più frequenti sono incontinenza urinaria, problemi di erezione, sanguinamenti, linfoceli e stenosi uretrale tardiva. In genere il dolore postoperatorio è ridotto quando viene utilizzato il robot.

 

Chi può sottoporsi al trattamento?

La prostatectomia è indicata nei casi in cui il tumore non sia diffuso all’esterno della prostata. Inoltre in genere è riservata agli uomini in buona salute che hanno un’aspettativa di vita di almeno altri 10 anni.

 

Follow up

Dopo la dimissione può essere necessario tornare in ospedale per la rimozione del catetere. Inoltre sarà necessario sottoporsi a check up regolari, che possono ad esempio includere il test del PSA (antigene prostatico specifico), per escludere la ricomparsa della malattia, uroflussometria con residuo postminzionale per escludere ostruzioni del canale uretrale ed ecografie addominali per escludere raccolte di linfa.

 

Sono previste norme di preparazione?

Il giorno dell’intervento è necessario rimanere a digiuno a partire dalla mezzanotte, assumere i farmaci eventualmente prescritti dal medico ed eventualmente interrompere o modificare l’assunzione di altri, sempre però solo dietro indicazione del medico. È utile praticare ginnastica del pavimento pelvico preventiva prima dell’intervento con un fisioterapista esperto.