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Dito insaccato

Che cos’è il dito insaccato?

Il dito comunemente definito “insaccato” è un trauma contusivo e distorsivo che interessa una o più articolazioni di un dito della mano. Con maggior frequenza è l’esito di un impatto diretto ad alta energia contro oggetti o persone. Per questo motivo il dito “insaccato” interessa spesso chi pratica sport come pallavolo e basket.

Quali sono le cause del dito insaccato?

Il dito “insaccato” interessa nella maggior parte dei casi sportivi, sia professionisti sia amatoriali, che praticano sport in cui vi è un impatto diretto e ad alta energia delle dita contro oggetti o persone (per esempio basket e pallavolo). Il trauma, infatti, provoca fratture o lesioni parziali delle strutture caspulo-legamentose di un’articolazione di un dito (nella maggior parte dei casi è coinvolta l’articolazione interfalangea prossimale).

Quali sono i sintomi del dito insaccato?

Il principale sintomo del dito “insaccato” è il dolore immediato, a cui si associano rapidamente gonfiore, arrossamento dell’area e diminuzione della funzionalità. Nelle ore successive al trauma si possono sviluppare un ematoma e una deviazione anomala dell’asse del dito. Quando il trauma è particolarmente severo si assiste a una deformazione dell’articolazione (in questi casi bisogna pensare a una vera e propria lussazione) e il dito assume un colore nero-violaceo.

I sintomi si risolvono, in presenza di lesioni lievi, in 5-7 giorni; se i sintomi persistono oltre questo tempo, anche in presenza di lesioni all’apparenza non gravi senza importanti limitazioni di funzionalità, può essere segnale di una lesione più importante.

In presenza di una lussazione, invece, si verifica un’instabilità dell’articolazione e la perdita dei fisiologici rapporti articolari: in questo caso è opportuno accedere con urgenza a un Centro specializzato nel trattamento delle patologie della mano.

Dito insaccato: come si fa la diagnosi?

La diagnosi di una distorsione è essenzialmente clinica, cioè è sufficiente un esame obiettivo accurato da parte di un chirurgo specializzato nelle patologie della mano per riconoscere tale situazione. In ogni caso, è sempre raccomandabile eseguire anche una semplice radiografia per escludere eventuali microfratture associate. Solo in casi particolari, quando si sospetti una lesione legamentosa, può essere indicata l’esecuzione di un’ecografia dinamica.

Come trattare il dito insaccato?

A seguito di un trauma contusivo-distorsivo è importante eliminare immediatamente eventuali protezioni e/o anelli, in modo che il gonfiore non comporti un rischio per la normale vascolarizzazione del dito. Successivamente il dito va immobilizzato con una stecca e vanno applicati impacchi di ghiaccio. Dopo una settimana circa di riposo (il dito deve restare immobile e non essere utilizzato) i sintomi dovrebbero risolversi. Se la sintomatologia non si risolve (sia riuscendo a muovere il dito, sia con limitazioni funzionali o in presenza di dolore residuo) è necessaria una visita specialistica perché un ritardo nel trattamento potrebbe comportare un irrigidimento dell’articolazione con limitazioni funzionali anche permanenti.

Se il medico riscontra gli esiti di un trauma distorsivo è necessario mantenere un’immobilizzazione per 7 giorni, cui farà seguito il confezionamento di un tutore funzionale che permetta al dito di muoversi, limitando però i movimenti che impedirebbero la corretta guarigione delle strutture lesionate. Dopo 3 settimane è consigliabile seguire un percorso riabilitativo specialistico, sia per il trattamento del gonfiore residuo, sia per il recupero dell’articolarità.

Se il trauma ha comportato una lussazione del dito, con perdita dei rapporti articolari e instabilità dell’articolazione, il trattamento può essere, in base alla severità del disturbo, conservativo o chirurgico, cui fa necessariamente seguito un adeguato percorso riabilitativo.

Visita specialistica ortopedica – mano e polso

La visita ortopedica della mano o del polso serve a diagnosticare i problemi alla base di disturbi come dolori, irrigidimenti e intorpidimenti.

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