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Pelle in primavera: come averne cura

Con l’arrivo della primavera, le giornate si allungano e aumenta il tempo trascorso all’aria aperta.

Il cambio di stagione, il vento, gli sbalzi termici e la presenza di pollini possono influenzare la salute della pelle, in particolare nelle persone predisposte. È in questo periodo che si può assistere alla riacutizzazione di alcune patologie croniche o alla comparsa di sintomi legati alla sensibilità cutanea.

Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologa presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. 

Prurito, pelle secca, eczemi

In primavera non è raro osservare irritazioni cutanee anche in persone non allergiche. Prurito, secchezza e comparsa di eczemi sono spesso legati ai cambiamenti climatici e colpiscono con maggiore frequenza chi ha la pelle sensibile o patologie dermatologiche, come per esempio la dermatite atopica.

Le persone atopiche sono particolarmente vulnerabili e la pelle secca può reagire con manifestazioni infiammatorie di diversa intensità. Il rischio principale è il grattarsi persistente, che può causare ispessimenti cutanei e aggravare il quadro clinico.

L’irritazione può colpire anche zone specifiche come il volto, in particolare le palpebre e la regione perilabiale, e si può associare a rinite o congiuntivite allergica. In questi casi, la pelle inizialmente si presenta secca e arrossata, ma in assenza di trattamento può evolvere in ragadi dolorose. Il primo passo è idratare in profondità e utilizzare terapie anti-infiammatorie locali o per via orale o iniettiva dietro indicazione medica.

Dermatite atopica

La dermatite atopica è una patologia infiammatoria cronica della pelle caratterizzata da secchezza, prurito e comparsa di eczemi. Non si tratta di una malattia stagionale, ma i cambiamenti ambientali tipici della primavera possono rappresentare un fattore aggravante. 

Le escursioni termiche, il maggiore contatto con l’aria e la presenza di pollini possono irritare la pelle già fragile dei soggetti atopici, soprattutto nei bambini. È fondamentale evitare di grattarsi per non peggiorare la situazione e causare ispessimenti cutanei e sovrainfezioni. 

La cura prevede l’uso regolare di creme emollienti e detergenti delicati, in particolare oli detergenti con azione idratante. Nei casi più acuti, può essere necessario ricorrere a terapie topiche antinfiammatorie o, in presenza di prurito intenso, a farmaci sistemici. 

Dermatite allergica da contatto

La dermatite allergica da contatto è una reazione infiammatoria che si verifica quando la pelle entra in contatto con specifiche sostanze allergeniche. Si presenta con lesioni eritematose, secche, desquamanti e molto pruriginose, localizzate nella zona colpita, che spesso è simmetrica, spesso su mani e volto, ma anche il tronco e gli arti possono essere interessati. 

Pur non essendo una patologia stagionale, la dermatite allergica da contatto può manifestarsi in primavera a causa dell’aumentato uso di cosmetici, creme, prodotti per la pelle o l’esposizione a sostanze vegetali e ambientali. 

La diagnosi si effettua attraverso il patch test, un esame che permette di identificare con precisione l’allergene responsabile. Una volta accertata la positività è fondamentale evitare il contatto con la sostanza irritante o allergenica, seguendo attentamente le indicazioni del dermatologo. Il trattamento si basa su terapie locali, in genere a base di corticosteroidi, associate a prodotti lenitivi e protettivi per alleviare i sintomi e favorire la guarigione. 

Fotodermatiti e lesioni da sole

L’esposizione al sole primaverile, anche se moderata, può causare reazioni cutanee. Le fotodermatiti sono infiammazioni dovute a una risposta anomala della pelle alla luce solare, talvolta amplificata dalla presenza di sostanze fotosensibilizzanti contenute in profumi, cosmetici o farmaci. 

Le aree più colpite sono mani, volto e piedi, dove possono comparire arrossamenti, prurito, bolle o lesioni. È importante preparare la pelle all’esposizione graduale al sole, anche con l’aiuto di integratori a base di nicotinamide (vitamina PP), utili non solo per migliorare la resistenza della cute ai raggi UV, ma anche per prevenire la formazione di cheratosi attiniche e altre lesioni pre-cancerose.

In caso di reazione cutanea, è necessario evitare ulteriori esposizioni e ricorrere a creme antinfiammatorie specifiche. 

L’importanza della crema solare

Le creme solari non devono essere utilizzate solo d’estate. Anche in primavera, i raggi UV possono provocare danni significativi alla pelle. I raggi UVA accelerano l’invecchiamento cutaneo, mentre gli UVB sono responsabili degli arrossamenti e delle scottature. L’esposizione prolungata senza protezione aumenta anche il rischio di sviluppare tumori della pelle, come il melanoma, i basaliomi e gli epiteliomi squamo-cellulari. 

Bisogna applicare quotidianamente una crema solare con fattore di protezione SPF 30 o 50, preferibilmente anche con funzione idratante.

Quando si trascorrono diverse ore all’aperto, non bisogna dimenticarsi di proteggere anche il cuoio capelluto e il contorno occhi con cappelli e occhiali da sole.

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