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Sindrome metabolica


Con il termine “sindrome metabolica” non si fa riferimento a una singola patologia, ma a un insieme di fattori di rischio legati a condizioni che aumentano la possibilità di sviluppare patologie cerebro e cardiovascolari e diabete.

Che cos’è la sindrome metabolica?

La sindrome metabolica presenta un rischio due volte maggiore di sviluppare malattie cardiache e cinque volte maggiore di sviluppare il diabete. Si tratta di una condizione clinica che affligge circa la metà della popolazione di età maggiore ai 50-60 anni e la sua incidenza è in continua crescita.

Quali sono le cause della sindrome metabolica?

Le condizioni che predispongono allo sviluppo della sindrome metabolica sono diverse:

  • Presenza di una quantità eccessiva di grasso corporeo, specie a livello addominale il cosiddetto grasso viscerale con variazione del rapporto peso altezza (cosiddetto Body mass index BMI) ma anche legato all’eccessiva circonferenza vita.
  • Elevati valori di colesterolo LDL e trigliceridi nel sangue.
  • Ipertensione arteriosa (valori pressori>140/90).
  • Bassi livelli di colesterolo Hdl (il colesterolo cosiddetto “buono”).
  • Resistenza allinsulina, un ormone che aiuta a regolare la quantità di zucchero presente nell’organismo a livello periferico nei cosiddetti organi bersaglio (fegato, muscolo, tessuto adiposo) con conseguente iperglicemia.
  • Iperuricemia.

Più alto è il numero di condizioni di cui si soffre, maggiore è la probabilità di sviluppare la sindrome metabolica. Da tenere in considerazione, inoltre, che tutte queste condizioni sono correlate: l’eccesso di grasso addominale, infatti, può provocare l’alterazione del metabolismo di zuccheri e grassi e l’attivazione di un processo di infiammazione cronica che contribuisce al possibile sviluppo di aterosclerosi nei vasi sanguigni, con conseguente rischio di patologie cardiovascolari.

Inoltre è da sottolineare che:

  • il rischio di sviluppare la sindrome metabolica aumenta con il passare degli anni;
  • se si soffre di diabete si è maggiormente predisposti allo sviluppo di questa sindrome;
  • la predisposizione genetica e lo scarso esercizio fisico possono giocare un ruolo di una certa importanza nell’insorgenza della sindrome.

Quali sono i sintomi della sindrome metabolica?

Nonostante il maggior rischio di sviluppare in futuro condizioni come il diabete e varie patologie cardiovascolari, le persone che soffrono di sindrome metabolica spesso non presentano sintomi e affermano, perlopiù, di “sentirsi bene”. Anche in assenza di una sintomatologia specifica, quindi, particolare attenzione deve quindi essere posta ai diversi fattori di rischio (come obesità addominale, ipertensione, resistenza all’insulina, elevati livelli di trigliceridi nel sangue, bassi livelli di colesterolo Hdl e familiarità con malattie come il diabete) che possono predisporre allo sviluppo di questa sindrome.

Come prevenire la sindrome metabolica?

I più rilevanti fattori di rischio per la sindrome metabolica sono obesità e sovrappeso, spesso correlati a stili di vita errati, con scarsa o nulla attività fisica, alimentazione scarsamente equilibrata e abuso di alcol e/o droghe.

  • Per questo, per prevenire lo sviluppo della sindrome metabolica è necessario:
  • mantenersi in peso-forma evitando condizioni di sovrappeso e l’obesità (particolare attenzione deve essere posta nel prevenire l’accumulo di grasso soprattutto a livello addominale);
  • svolgere regolarmente attività fisica, anche leggera: l’ideale sarebbe svolgere un’attività di tipo aerobico per circa 30 minuti al giorno per 5 giorni alla settimana. Alcune strategie per limitare la sedentarietà sono preferire le scale invece dell’ascensore e utilizzare la bicicletta o spostarsi a piedi invece che in automobile. L’attività fisica, infatti, è in grado di aumentare il dispendio calorico (“bruciare i grassi”), favorire l’utilizzo di glucosio da parte dei muscoli e ridurre la pressione;
  • seguire una dieta bilanciata che preveda molto consumo di frutta e verdura e una riduzione di cibi e bevande eccessivamente calorici. Questa può essere suddivisa in tre pasti principali e due spuntini, a metà mattina e pomeriggio: in questo modo si distribuisce meglio nell’arco della giornata l’assunzione dei nutrienti necessari (proteine, carboidrati e lipidi) e si favorisce il regolare metabolismo corporeo.

Diagnosi 

La sindrome metabolica viene diagnosticata quando sono presenti tre o più dei seguenti fattori di rischio:

presenza di grande quantità di tessuto adiposo addominale (sono considerati patologici valori superiori a 94 cm di circonferenza addominale nell’uomo e a 80 cm nella donna);

  • obesità (BMI>30)
  • bassi livelli di colesterolo Hdl, anche conosciuto come “colesterolo buono” (sono considerati livelli a rischio meno di 40 mg/dl nell’uomo e meno di 50 mg/dl nella donna);
  • elevati valori di trigliceridi, superiori a 250 mg/dl;
  • elevati valori di pressione arteriosa (maggiore di 140 la sistolica o maggiore di 90 la diastolica o entrambe)
  • elevati livelli di glicemia (a digiuno superiore a 100 mg/dl).

Per tenere sotto controllo questi parametri bisogna effettuare controlli con cadenza regolare dal medico di medicina generale che indicherà quali esami mirati effettuare. Qualora i risultati fossero alterati ci si deve rivolgere, a seconda delle problematiche riscontrate, a uno o più specialisti che valuteranno l’opportunità di eseguire ulteriori test diagnostici e stabiliranno il trattamento più adeguato.

Trattamenti 

Per curare la sindrome metabolica e ridurre i rischi per la salute a cui questa può condurre il modo migliore è aumentare lattività fisica e ridurre il peso corporeo.

Inoltre, in seguito a una visita endocrinologica, nel caso in cui lo specialista lo reputi necessario ed esclusivamente dietro prescrizione medica, è possibile associare all’attività fisica e alla dieta alimentare l’assunzione di farmaci indicati per trattare le cause (obesità, iperglicemia, diabete, pressione arteriosa, iperuricemia).

In presenza di sindrome metabolica è corretto rivolgersi presso centri specializzati per una gestione multidisciplinare adeguata.