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Radiologia interventistica: il contributo di Humanitas al Congresso di Chicago

Chicago ha ospitato, dall’1 al 6 dicembre, il meeting annuale della RSNA – Radiological Society of North America, l’appuntamento più importante dedicato alla Radiologia. Al Congresso erano presenti anche gli specialisti di Humanitas, che hanno contribuito con due presentazioni orali.

Ne parliamo con il dottor Ezio Lanza, specialista in Radiologia diagnostica e interventistica di Humanitas.

Embolizzazione d’urgenza dopo la chirurgia pancreatica

“La prima presentazione (dal titolo Emergency percutaneous endovascular repair for delayed hemorrhage after pancreaticobiliary surgery: indications and outcomes in a retrospective cohort) era dedicata al trattamento d’urgenza del sanguinamento in seguito a chirurgia pancreatica mediante embolizzazione. Si tratta di una complicanza grave, non frequente, ma che presenta un alto rischio di mortalità, se non si interviene tempestivamente”, spiega il dottor Lanza.

“Abbiamo presentato una casistica cospicua, siamo infatti tra i Centri con maggiore esperienza nell’eseguire l’embolizzazione in urgenza per arrestare il sanguinamento. La complicanza può colpire il paziente quando è ancora ricoverato in ospedale in seguito all’intervento chirurgico o anche una volta dimesso. Il paziente viene così trasferito in sala agiografica dove eseguiamo – per mezzo di una puntura all’arteria femorale – un cateterismo selettivo (ovvero l’introduzione di un catetere, un piccolo tubicino) che ci permette grazie all’inserimento di diversi dispositivi di occlusione (come colle, spirali metalliche, sostanze sclerosanti) di arrestare il sanguinamento.

La Radiologia interventistica consente in questo caso di trattare una complicanza grave e potenzialmente fatale, in urgenza, ma senza sottoporre il paziente a un ulteriore intervento chirurgico ed è molto importante che i Centri che eseguono interventi chirurgici sul pancreas dispongano del servizio di Radiologia Interventistica, così come avviene in Humanitas”, continua il dottor Lanza.

Trattamento percutaneo dei calcoli biliari nei pazienti operati

“Abbiamo poi presentato un lavoro dedicato al trattamento percutaneo dei calcoli biliari (ovvero sassolini che si formano nei dotti biliari) in pazienti già operati, che non possono essere sottoposti a endoscopia o ad altre procedure. Si tratta di pazienti che soffrono di colangite (infiammazione dei dotti biliari) proprio per la presenza dei calcoli biliari. Questa complessa e delicata situazione clinica viene gestita con una tecnica innovativa di Radiologia interventistica: la litotrissia con laser a olmio che permette di frantumare i calcoli con un laser inserendo lo strumento con una semplice puntura sul fianco del paziente”, spiega lo specialista.

Sclero-embolizzazione del varicocele: Humanitas al Congresso CIRSE

Si è tenuto invece lo scorso settembre a Barcellona il Congresso della Società Europea di Radiologia Cardiovascolare e Interventistica (CIRSE – Cardiovascular and Interventional Radiological Society of Europe). In questa occasione, il dottor Ezio Lanza ha ricevuto la certificazione EBIR (European Board of Interventional Radiology), che riconosce le competenze cliniche e tecniche acquisite dal radiologo interventista. Si tratta di una certificazione importante, che al momento hanno solo 24 specialisti in Italia e che garantisce al paziente di essere seguito da un radiologo specializzato nell’interventistica.

In occasione del Congresso, Humanitas ha presentato alcuni lavori. Uno, in particolare, era dedicato alla embolizzazione del varicocele (Pain improvement after percutaneous sclero-embolization of male varicocele using NBCA-MS). Il varicocele è una patologia dell’apparato riproduttivo maschile e si tratta di un’anomala dilatazione delle vene del testicolo. Non è una patologia grave, ma è molto diffusa e se non trattata in maniera efficace può condurre a infertilità, oltre a causare dolore durante le normali attività.

“Il varicocele veniva tradizionalmente trattato con chirurgia, ma quello endovascolare è diventato il trattamento di prima linea, perché presenta diversi vantaggi rispetto alla chirurgia, in particolare un tasso di recidiva molto più basso, specie se trattato con l’utilizzo della colla cianoacrilica, e un alto profilo di sicurezza. Abbiamo presentato una delle più ampie casistiche sul varicocele trattato con colla: 47 pazienti in  due ann, con un tasso di successo superiore al 90% e nessuna complicanza di rilievo.

L’embolizzazione non richiede il ricovero in ospedale, è un intervento rapido e indolore che consente al paziente di ritornare immediatamente alle proprie attività. Il radiologo interventista – mediante una puntura della vena femorale del paziente – inserisce un catetere per raggiungere la vena spermatica e iniettare la colla che permette di chiudere il vaso patologico”, ha concluso il dottor Lanza.

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