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Allergie in aumento, il ruolo delle condizioni ambientali

Nel nostro Paese, il 25% della popolazione convive con una forma di allergia e il trend è in crescita. Le allergie costituiscono la terza causa di malattia cronica dopo osteoporosi e ipertensione.

L’allergia è una reazione eccessiva del sistema immunitario a stimoli esterni (allergeni) considerati dannosi, innocui invece nei soggetti non allergici. Il sistema immunitario produce anticorpi IgE nei confronti degli allergeni e gli anticorpi danno vita alle manifestazioni allergiche; i tessuti e gli organi coinvolti nelle reazioni allergiche sono le vie aeree inferiori, la pelle, le mucose nasali e gli occhi.

L’incidenza delle allergie

Le allergie sono comuni nei bambini, ma come spiega il professor Giorgio Walter Canonica, del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia in Humanitas, in un’intervista: “Oggi non c’è più un limite di età nell’insorgenza delle allergie. Un’asma allergica può insorgere anche dopo i settant’anni. L’aumento di prevalenza delle patologie allergiche, che vede un trend di crescita calcolato al 5% negli ultimi cinque anni in tutti i Paesi industrializzati, costituisce un vero e proprio problema sanitario che riguarda in particolare bambini e adolescenti, per i quali sembrano essere rilevanti le condizioni ambientali nei primi anni di vita”.

I fattori di rischio

L’inquinamento, la presenza di acari e una pulizia eccessiva sono fenomeni che favoriscono l’asma e la rinite allergica, due manifestazioni strettamente legate tra loro. Il professore sottolinea come le particelle presenti nell’aria inquinata siano una delle cause principali di allergia, e indica come da uno studio sia emerso che i bambini che vivono al primo piano abbiano un rischio di asma superiore rispetto a coloro che abitano ai piani più alti.

“Nella popolazione mondiale la prevalenza della rinite allergica è stimata tra il 15 e il 25%, mentre gli ultimi dati riportano che in Italia ne soffre uno su cinque. La persona più affetta da rinite allergica risponde al profilo di una giovane donna (lieve prevalenza rispetto agli uomini), con un’età tra i 15 e i 30 anni e fattori allergici nel 20% dei casi”, spiega il prof. Canonica.

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