COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
02 8224 6280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Virus Zika: che cos’è, come si trasmette e quali sono i rischi

La malattia da Virus Zika è dovuta alla puntura di zanzara del genere Aedes, responsabile anche della trasmissione della febbre dengue, della chikungunya e della febbre gialla. Il virus è stato scoperto nel 1947 nella foresta Zika in Uganda ed è presente in Africa, nelle Americhe, in Asia meridionale e nel Pacifico occidentale.

Mosquito sucking blood

Come si trasmette il virus Zika?

Il virus Zika si trasmette tramite puntura di zanzara del genere Aedes: una zanzara punge una persona infetta e quando ne punge un’altra inietta anche il virus. Si sospetta che la malattia possa essere trasmessa anche tramite trasfusione di sangue e per via sessuale. È stato infatti recentemente segnalato un caso in Texas di una persona contagiata a seguito di un rapporto sessuale con un partner appena rientrato dall’America Latina.

 

Con quali sintomi si manifesta il virus Zika?

Le persone colpite dalla malattia possono presentare febbre, eruzioni cutanee, dolori muscolari e articolari, congiuntivite. I sintomi durano pochi giorni, al massimo una settimana e non sono particolarmente significativi in termini di intensità.

 

Perché allora il virus Zika fa paura?

È in corso un’epidemia da Zika in centro e in sud America, a essere coinvolti sono più di 24 Paesi. A preoccupare non è la diffusione del virus in sé ma il possibile legame tra la malattia da Virus Zika e la microcefalia e la sindrome di Guillain-Barré.

Come spiega il dottor Michele Lagioia, Direttore sanitario di presidio di Humanitas, non è la prima volta che il virus Zika colpisce: «È successo altre volte ma i focolai erano limitati per numero di casi e per diffusione geografica. In questo caso l’allarme è stato lanciato per l’incrocio tra infezione da virus Zika e i casi di microcefalia e Sindrome di Guillain-Barré in America Latina, due condizioni generalmente con una prevalenza inferiore».

 

I casi di microcefalia e di sindrome di Guillain-Barré in Brasile

Contemporaneamente all’epidemia di virus Zika in Brasile infatti si è registrato un aumento dei casi di bambini nati con microcefalia: il sospetto è dunque che contrarre la malattia durante la gravidanza possa compromettere la salute del feto. I bambini affetti da microcefalia hanno una testa più piccola del normale, con possibili anomalie sullo sviluppo cerebrale.

Le autorità sanitarie brasiliane hanno inoltre segnalato un incremento dei casi di sindrome di Guillain-Barré, una patologia rara in cui una reazione autoimmunitaria danneggia il sistema nervoso periferico.

Proprio per accertare eventuali legami è intervenuta anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità: «É un bene che le autorità siano intervenute tempestivamente. Così si potrà monitorare meglio l’evoluzione dell’epidemia, si potranno raccogliere dati utili anche per preparare tutti i presidi sanitari mondiali a trattare (e comunicare) eventuali contagi da virus Zika, un’infezione di per sé poco grave», spiega ancora il dottor Lagioia.

 

Come prevenire il virus Zika?

Non è attualmente disponibile un vaccino contro il virus Zika. È bene attuare le consuete misure precauzionali contro le punture di insetto.

Particolare attenzione deve essere posta dalle donne in gravidanza, cui è sconsigliato viaggiare nei Paesi già colpiti o ritenuti a rischio. È bene poi che abbiano rapporti sessuali protetti con persone che vivano o che siano state nei Paesi latinoamericani coinvolti.

Il dottor Lagioia sottolinea però che «L’epidemia da virus Zika è circoscritta alla presenza del vettore specifico del virus ovvero le zanzare Aedes Aegypti. Se non ci sono queste zanzare dove il virus compie parte del suo ciclo vitale, è improbabile pensare a una sua diffusione».

 

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici