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Malattie infiammatorie dell’intestino, facciamo chiarezza

Le malattie infiammatorie dell’intestino, come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa, sono in forte aumento, soprattutto tra i giovani. Ne abbiamo parlato con gli specialisti di Humanitas.

A essere in aumento sono tutte le patologie autoimmuni infiammatorie (come sclerosi multipla, diabete di tipo 2, malattia di Crohn), con un incremento del 200-300% in 20-30 anni. Le cause possono essere diverse, giocano un ruolo fondamentale l’ambiente (alimentazione, inquinamento) e la fiacchezza del sistema immunitario, meno forte rispetto al passato a causa di una eccessiva igiene e dunque più suscettibile alle patologie infiammatorie.

Quali sono le differenze tra malattia di Crohn e colite ulcerosa?

La malattia di Crohn e la colite ulcerosa sono due patologie diverse. La malattia di Crohn colpisce tutto l’apparato digerente, dalla bocca all’ano, con un più frequente coinvolgimento dell’ultima ansa del piccolo intestino (ileo) e del cieco.

La colite ulcerosa o retticolite ulcerosa colpisce sempre il retto (l’ultima parte del grosso intestino) e può interessare tutto il colon fino a diventare una pancolite.

Con quali sintomi si manifestano le due patologie?

La colite ulcerosa in genere si manifesta con continua diarrea con sangue.

La malattia di Crohn invece è una patologia più subdola, talvolta silente, spesso confusa con la sindrome dell’intestino irritabile. La presenza di dolore addominale e diarrea non è costante, pertanto il paziente trascura i sintomi o non dà loro peso finché non ne compaiono anche di più importanti come febbre o perdita di peso che inducono a rivolgersi al gastroenterologo.

Quando possono insorgere le malattie infiammatorie croniche dell’intestino?

Ci sono due picchi di incidenza: fra i 20 e i 40 anni (per la maggior parte dei pazienti) e intorno ai 70 anni, il motivo di questo secondo picco non è ancora noto.

Come si effettua la diagnosi?

Non esiste un test diagnostico specifico, ma la diagnosi è l’insieme di diversi pezzi, come un puzzle: esame clinico, esami di laboratorio, colonscopia con eventuale biopsia, analisi delle feci, utile soprattutto per escludere la presenza di infezioni intestinali.

Esistono poi dei campanelli di allarme di cui il medico di medicina generale può tenere conto per indirizzare il paziente in maniera precoce a un centro gastroenterologico: familiarità, diarrea notturna, dimagrimento negli ultimi tre mesi, fistole e febbricola ricorrenti.

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