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Fibrillazione atriale, cos’è e come si cura

La fibrillazione atriale è l’aritmia più diffusa e la sua prevalenza tende a crescere con l’aumentare dell’età. Quali sintomi la caratterizzano e come si cura? Ne ha parlato il dott. Maurizio Gasparini, intervenuto a Medicina 33, in onda lo scorso 30 giugno su Rai 2.

Quali sono i sintomi della fibrillazione atriale?

La fibrillazione atriale presenta una sintomatologia molto variabile, dal battito cardiaco molto accelerato, come un cortocircuito, alla mancanza di sintomi che si manifesta solo in fase avanzata, quando il cuore comincia a perdere potenza e i pazienti avvertono una mancanza di fiato. Alla fibrillazione atriale si associa, inoltre, il rischio di eventi trombotici, poiché l’immobilità meccanica degli atrii favorisce la formazione di coaguli che possono successivamente provocare ischemie e ictus cerebrale.

Quali sono le terapie per la cura della fibrillazione atriale?

Generalmente viene trattata con terapia farmacologica: il paziente riceve farmaci antiaritmici, spesso associati adanticoagulanti. Quando i farmaci non sono più efficaci si valuta l’intervento ablativo. La fibrillazione, infatti, si verifica quando le due cavità superiori del cuore (atri) si contraggono molto velocemente e con ritmo irregolare. Il fine dell’intervento ablativo è quello di ottenere un isolamento elettrico delle vene polmonari creando una cicatrice circolare a livello del loro sbocco in atrio sinistro mediante erogazione di energia elettrica. Si naviga nel cuore attraverso unamappa elettromagnetica sovrapposta a quella della TAC, che consente di operare con una precisione millimetrica.

 

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