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Il Day Hospital Oncologico (DHO) di Humanitas Cancer Center è una struttura dedicata alle terapie oncologiche che richiedono la somministrazione con ricovero programmato di durata inferiore a un giorno. Il servizio di Day Hospital Oncologico dispone di 27 postazioni di somministrazione, attive dalle 7:30 alle 17:30, dal lunedì al venerdì.

Al Day Hospital Oncologico si effettuano trattamenti chemioterapici specifici, terapie di supporto, ma anche le visite e gli esami del sangue di controllo periodico dell’andamento della malattia nelle fasi di trattamento. Il personale medico e infermieristico è presente durante tutta la terapia, ed è a disposizione per supportare il paziente per ogni necessità. 

L’accesso al Day Hospital di Humanitas avviene sempre dopo la prima visita con l’oncologo

Il percorso Day Hospital Oncologico (DHO) inizia con una chiamata dal Parc, il servizio che aiuta il paziente oncologico a gestire i giorni e gli orari delle terapie, dall’accettazione alla prenotazione. Il personale del Parc all’interno del DHO è riconoscibile perché veste una divisa blu.

Prenotazioni

Per prenotazioni al Day Hospital Oncologico, chiamare il numero telefonico 02 8224 6280 dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 17:00 (in caso di linea telefonica occupata, il paziente verrà richiamato in pochi minuti).

Dove si trova il DHO?

Il Day Hospital Oncologico si trova in Via Manzoni 56, 20089 Rozzano (Milano), all’interno della palazzina 2, la struttura principale di colore rosa con la scritta building 2. Entrando nella palazzina 2 prendere la scala mobile, percorrere tutto il corridoio e prima di arrivare al bar girare a destra, e seguire i cartelli arancioni con le indicazioni fino all’ingresso del Day Hospital Oncologico. Camminando lungo il corridoio, il colore delle parete cambia da bianca a arancione: l’arancione è il colore che contraddistingue il Cancer Center di Humanitas.

Come raggiungere DHO:

In auto – Parcheggio

Tutti i pazienti in terapia hanno diritto a non pagare il parcheggio in tutti i parcheggi di Humanitas, ad esclusione al parcheggio numero 3 dedicato alla sosta breve. Per non pagare il parcheggio è necessario ritirare il bigliettino all’ingresso del parcheggio e consegnarlo all’accettazione del DHO per azzerare il costo del parcheggio della giornata. 

In metro

Da Milano, prendere la linea verde M2 direzione piazzale Abbiategrasso. Scendere al capolinea (Abbiategrasso – Chiesa Rossa), da qui prendere l’autobus 230 direzione Basilio e scendere alla fermata via Manzoni ospedale.

In tram

Dal centro di Milano, prendere il tram 15 che collega la zona del Duomo a Rozzano, scendere alla fermata via Grandi-via Buozzi. Da qui, in 15 minuti di camminata si arriva in ospedale.

Convenzioni per trasporti e alloggi

Per avere informazioni sulle convenzioni di trasporto e hotel per i pazienti regionali e fuori regione è attivo il servizio Humanitas ufficio viaggio che si trova sul sito dell’ospedale oppure chiamando il numero tel. 02 82 24 22 69.

Accettazione

Nella sala di attesa si trova anche l’accettazione. Entrando, subito sulla sinistra si trova un totem bianco: i tasti che interessano il paziente oncologico sono “Terapia” (circondato da un quadrato azzurro – biglietto DH e un numero) e “Carta d’imbarco terapia” (circondato da un quadrato giallo – biglietto DT e un numero).

Il paziente che arriva per la prima volta al DHO dovrà premere il tasto azzurro; il paziente che torna a fare la terapia dovrà premere il tasto giallo.

Il paziente verrà chiamato agli sportelli con il numero presente nel biglietto che ha ritirato al totem: il numero del biglietto e il numero dello sportello a cui andare compaiono nello schermo sopra gli sportelli. L’ordine di chiamata non è progressivo. 

Il biglietto va conservato per tutta la giornata, perché lo stesso numero servirà per essere chiamati per gli esami del sangue, per la visita medica e per la terapia.

All’accettazione è necessario presentare: carta d’identità, tessera sanitaria e l’eventuale esenzione. Il paziente riceve una cartellina trasparente con frontespizio e consenso informato da firmare e consegnare all’infermiere al box, un tesserino arancione con il codice degente da portare ad ogni terapia successiva, e la prenotazione dell’appuntamento per il successivo ciclo di terapia. In caso mancasse il foglio dell’appuntamento o se il medico, dopo la visita, valutasse che il paziente non può essere sottoposto a terapia, il paziente dovrà ripassare allo sportello senza fare la coda per ritirare il foglio dell’appuntamento successivo (in caso non ci fosse disponibilità, il paziente verrà inserito all’interno di una lista e richiamato nei giorni successivi direttamente dalle segretarie). Tutti i pazienti vengono richiamati entro pochi giorni. 

La prima volta che il paziente arriva in DHO avrà la sensazione di dover gestire molte informazioni: il personale del Parc è a disposizione per rispondere a ogni dubbio su documenti, organizzazione e appuntamento. Per sapere la durata della terapia, invece, è necessario chiedere al medico. 

Al primo appuntamento non è necessario arrivare a digiuno per i prelievi e si possono prendere i farmaci (salvo diversa indicazione medica); non serve arrivare con largo anticipo (sono sufficienti 10 minuti prima dell’orario dell’appuntamento); inoltre non è necessario essere accompagnati, ad eccezione delle persone non autonome. 

Tutte le informazioni si trovano anche nell’app Humanitas con te da scaricare sul cellulare. Per accedere alla app, clicca qui.

Il prelievo

Al primo prelievo in DHO, l’infermiere valuta il patrimonio venoso del paziente, ovvero eseguirà una valutazione delle vene delle braccia mettendo un laccio emostatico. La valutazione del patrimonio venoso serve per individuare il modo più efficace e sicuro per poter somministrare la terapia endovenosa. In caso la valutazione sia positiva, ovvero le vene siano adatte all’inserimento di un cateterino venoso necessario alla terapia, questo verrà applicato e mantenuto fino alla fine del ricovero in DHO. In caso la valutazione sia negativa, ovvero le vene del paziente non siamo idonee al cateterino periferico, medici e infermieri valuteranno l’inserimento di altri tipi di cateteri venosi (Picc, Groshong, port-a-cath) che possono richiedere un successivo appuntamento per essere inseriti, e quindi lo spostamento della prima seduta di terapia.

In attesa dei risultati del prelievo

Una volta finito il prelievo e l’eventuale posizionamento dell’accesso venoso, il paziente dovrà attendere l’esito degli esami (un’ora-un’ora e mezza) prima di essere chiamato per la visita oncologica. Durante questo tempo, il paziente può fare una seconda colazione, fare due passi, leggere, rilassarsi.

Prima di poter accedere alla terapia, il medico oncologo deve valutare diversi valori quali:

  • l’emocromo, con la conta dei globuli bianchi, globuli rossi piastrine e leucociti nelle loro specifiche sottopopolazioni, neutrofili monociti linfociti eosinofili e basofili, presenti nel sangue. 
  • la funzionalità renale 

In Humanitas, tutte le provette che arrivano al Laboratorio di analisi dal Day Hospital Oncologico (circa 100-120 provette al giorno) sono contrassegnate da una linea blu che identifica la priorità di analisi.

Una volta che tutti gli esiti sono stati verificati, cioè sono stati approvati dal personale del laboratorio, vengono caricati automaticamente nel sistema informatico, da questo momento sono a disposizione del medico che potrà valutarli durante la visita oncologica. 

La visita oncologica

Una volta che compare il numero del biglietto ritirato al totem accompagnato dalla scritta “Ambulatorio” è arrivato il momento di passare dalla sala d’attesa all’ambulatorio indicato. La visita dura circa mezz’ora, ma può variare sulla base delle esigenze individuali di ogni persona. Alla visita oncologica, il paziente incontrerà sempre uno dei 3-4 medici che fanno parte del gruppo di oncologi che si occupa della specifica patologia del paziente: tuttavia, ogni gruppo comunica con tutti gli altri, e anche se i medici che vede il paziente possono essere diversi, all’interno dello stesso gruppo tutte le informazioni relative al paziente, alla diagnosi, alla terapia e alle decisioni di trattamento vengono prese prima dall’interno gruppo.

Durante la prima visita oncologica, che inizia con un colloquio conoscitivo per conoscere gli stili di vita del paziente e spiegare il tipo di trattamento, la cadenza, i potenziali effetti collaterali, gli eventuali accorgimenti da prendere a scopo preventivo e curativo. Vengono inoltre raccolti i dati di peso e altezza per calcolare un parametro importante per la determinazione del dosaggio del trattamento che è la superficie corporea che deriva da un rapporto di peso e altezza. E’ importante conoscere gli stili di vita del paziente per valutare se sono compatibili con la terapia, in particolare riguardo all’attività fisica e all’alimentazione, e dare quindi al paziente tutti i consigli comportamentali sia per ottenere il massimo dalla terapia (ad esempio, alcuni cibi quali il pompelmo e il succo di pompelmo, oppure gli alcolici possono interferire con il metabolismo di alcuni farmaci o scatenare disturbi).

In ogni visita oncologica il medico valuta sempre anche i risultati degli esami del sangue fatti in mattinata per determinare la terapia. Gli esami del sangue permettono al medico di valutare la funzionalità del midollo osseo, la funzionalità renale al fine della somministrazione di alcuni farmaci o della necessità di altri esami specifici. 

La seconda visita oncologica e quelle successive sono molto simili alla prima, ma il medico oncologo valuta anche le risposte alla seduta di terapia precedente e, dalle analisi, stabilirà se si sono presentati eventi avversi. Soprattutto per i pazienti che effettuano chemioterapia standard, gli eventi avversi più frequenti sono quelli ematologici, in particolare anemia, riduzione delle piastrine, dei globuli bianchi e dei neutrofili (le nostre difese immunitarie), che possono richiedere una trasfusione, terapie mirate a ripristinare le difese immunitarie, oppure l’abbassamento della dose dei farmaci o anche il rinvio della terapia. Gli effetti collaterali della terapia possono riguardare il tratto gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea) e suggerire di posticipare ha lo scopo di consentire al paziente di recuperare le forze per poter poi affrontare la terapia in condizioni fisiche ideali e per poterla tollerare meglio. Il rinvio della terapia non diminuisce l’efficacia del trattamento, né riduce l’efficacia del programma di cura e l’obiettivo terapeutico. 

La terapia

Dopo la visita, il paziente torna in sala d’attesa per essere chiamato con il numero del suo biglietto alla sala per le infusioni per la terapia. Sarà necessario attendere, con tempi che possono variare sulla base della prescrizione dei farmaci, perché il farmaco viene meticolosamente preparato dalla farmacia dell’ospedale seguendo procedure complesse. Una volta pronta la terapia, sul monitor blu comparirà il numero del paziente affiancato dalla scritta “Terapia”. Riceverai tutte le indicazioni per raggiungere la poltrona o il letto (in una camera singola con bagno) in cui verrà somministrata la terapia.

La sala della terapia del Day Hospital Oncologico dispone di 27 postazioni di somministrazione, attive dal lunedì al venerdì, con orario di accettazione dalle 7:30 alle 17:30. Nella sala della terapia, ampia e luminosa, con una parete di finestre e al centro gli infermieri, vengono somministrati tutti i tipi di terapie, dalla chemioterapia all’immunoterapia e dalle terapie biologiche alle terapie a bersaglio molecolare. Le terapie oncologiche hanno una loro ciclicità, ovvero l’intervallo tra una somministrazione e la successiva può essere ogni 15-21 o 28 giorni a seconda dei tipi di farmaci, e in alcuni casi nel singolo ciclo sono necessari dei richiami a 12 settimane.

Somministrazione della terapia

La terapia può essere somministrata per via endovenosa, con il cateterino che è stato posizionato al momento del prelievo e della valutazione del patrimonio venoso, oppure attraverso i cateterini venosi centrali indicati dal medico:

  • Picc è un catetere venoso centrale a inserzione periferica, che raggiunge i grossi vasi del corpo partendo da un inserzione periferica al centro del braccio: non limita i movimenti, viene posizionato sotto guida ecografica da personale infermieristico dedicato e richiede una semplice medicazione settimanale che può essere effettuata da una persona vicina al paziente addestrata alla procedura dagli infermieri.
  • Port-a-cath viene posizionato sottocute sotto la clavicola, assomiglia a un bottoncino che rimane sotto pelle e si può sentire solo al tatto.
  • Groshong viene posizionato sotto la clavicola ma mantiene una porzione di tubicino esterna utilizzato per infondere il farmaco e a volte anche per poter effettuare dei prelievi. Non richiede medicazioni settimanali ma può essere medicato all’accesso in day hospital dalle infermiere in occasione della terapia oncologica.

Durata

A seconda del farmaco e della patologia varia anche la durata del trattamento somministrato al DHO, che può andare da un minimo di 40 minuti a un massimo di circa di 6 ore

Durante l’infusione della terapia il paziente può leggere, ascoltare musica, guardare il telefono o il tablet, mangiare. Per ogni necessità, il personale infermieristico è a disposizione ed è sempre presente per tutta la giornata.

Dopo ogni seduta di terapia il medico rilascia una lettera di dimissione nella quale sono riportate le informazioni sul trattamento effettuato.

Pasti

Tra le ore 12:00 e 13:30, il personale ausiliario porta il pranzo direttamente dalla mensa ai pazienti presenti nella sala della terapia.

Sicurezza dei dati

Ogni dato relativo alla cura del paziente viaggia rapidamente sul sistema informatico di Humanitas e viene custodita con sicurezza e nel pieno rispetto della privacy per essere sempre aggiornata e consultabile dai medici e dagli infermieri.

A casa

La terapia può essere iniziata in Day Hospital Oncologico ed essere conclusa a casa. Nei casi in cui la terapia potrà continuare a casa, il personale consegnerà il farmaco in un contenitore apposito chiamato elastomero, un dispositivo in plastica simile a un palloncino che è riempito del farmaco e la velocità di infusione e durata della terapia è regolata direttamente dalla farmacia. Il paziente o il caregiver verrà istruito per rimuoverlo a domicilio.

Ascolta anche:

Riascolta qui tutti gli episodi di “La voce della cura” il podcast dedicato al Day Hospital Oncologico in Humanitas.