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Chirurgia refrattiva: a cosa serve, come si svolge e cosa fare?

La chirurgia refrattiva è una tecnica che, grazie al laser a eccimeri, consente di rimodellare la superficie della cornea per correggere o ridurre significativamente i difetti refrattivi della vista (miopia, ipermetropia o astigmatismo). È una chirurgia oculare dagli effetti permanenti che si può svolgere su un largo campione di pazienti (risultano idonei 6-7 pazienti circa ogni 10). I difetti di refrazione, infatti, sono patologie che hanno un impatto significativo sulla vita di una persona: chi è interessato da miopia, ipermetropia o astigmatismo, ha necessariamente bisogno di utilizzare delle lenti correttive, siano occhiali da vista o lenti a contatto, e la chirurgia refrattiva può essere un valido alleato per tornare a guardare il mondo. 

Quando si parla di chirurgia refrattiva, il Centro Oculistico di Humanitas, guidato dal professor Paolo Vinciguerra, è considerato un centro di riferimento internazionale, grazie alle sue tecnologie innovative che consentono agli specialisti di personalizzare completamente l’intervento refrattivo sulla base della morfologia dell’occhio e delle condizioni cliniche dei pazienti.

Inoltre lo studio “Advanced Surface Ablation With a New Software for the Reduction of Ablation Irregularities“ pubblicato sul Journal of Refractive Surgery, riferisce che i pazienti a seguito dell’intervento avevano una visione migliore senza occhiali rispetto a quella che avevano con gli occhiali prima della chirurgia refrattiva. 

Che cos’è la chirurgia refrattiva? E quali sono i pazienti che possono usufruirne? Approfondiamo l’argomento con il professor Paolo Vinciguerra, primo autore dello studio e direttore del Centro oculistico di Humanitas.

Laser a eccimeri: come funziona?

Il laser a eccimeri in dotazione presso il Centro Oculistico di Humanitas è uno strumento di ultima generazione che permette di rimodellare la cornea eliminandone con la massima precisione microscopiche parti di tessuto. Il software consente un tracking avanzato in modo da compensare tutti quei movimenti involontari che possono essere effettuati dall’occhio durante il trattamento, nonostante il paziente stia mantenendo lo sguardo immobile. In questo modo l’azione sulla cornea è costantemente compensata e l’intervento si può svolgere con estrema velocità.

Un timore di molti pazienti, infatti, riguarda nello specifico le conseguenze che potrebbe avere un involontario movimento della testa o degli occhi, ma si può stare tranquilli: l’eye tracker del laser a eccimeri è estremamente sensibile e riesce a seguire i movimenti dell’occhio monitorandoli mille volte al secondo. 

A questo, si aggiunge un sistema di tomografia ottica a radiazione coerente (OCT) in grado di registrare immagini a risoluzione estremamente alta della cornea e misurarne lo spessore dall’inizio alla fine del trattamento. La chirurgia refrattiva con laser a eccimeri consente un intervento non invasivo che può svolgersi in ambito ambulatoriale, con anestesia topica somministrata tramite collirio e nessuna sedazione. L’intervento è della durata di pochi minuti e a discrezione dello specialista possono essere trattati contemporaneamente entrambi gli occhi.

Quali sono i vantaggi della chirurgia refrattiva?

Come emerge dallo studio “Advanced Surface Ablation With a New Software for the Reduction of Ablation Irregularities“ pubblicato sul Journal of Refractive Surgery, i pazienti a seguito dell’intervento avevano una visione migliore senza occhiali rispetto a quella che avevano con gli occhiali prima della chirurgia refrattiva. 

La correzione del difetto refrattivo dopo l’intervento con laser a eccimeri è permanente, dunque si mantiene stabile. Con stabile, però, non si intende che non possano esservi variazioni della vista nel corso degli anni successivi: cambiamenti che non dipendono direttamente dalla chirurgia ma dal normale passare del tempo. Inoltre, già durante la visita preliminare sono riscontrabili determinati fattori che possono comportare una riuscita maggiore o minore dell’operazione e che verranno illustrati al paziente prima di fissare l’intervento. 

Tra i fattori che possono comportare un risultato deludente si annoverano una risposta tissutale fuori dalla media, la non idoneità del paziente, o errori nel trattamento e problemi nel funzionamento della strumentazione. Tuttavia spesso il problema può essere risolto con un’ulteriore seduta. 

Quando scegliere la chirurgia refrattiva? 

Circa il 60-70% dei pazienti con difetti refrattivi può sottoporsi alla chirurgia con laser a eccimeri, mentre i restanti pazienti possono risultare non idonei a seguito degli esami di approfondimento effettuati dall’oculista durante la visita di controllo. Lo specialista utilizza in fase diagnostica una strumentazione all’avanguardia, che consente di valutare tutti gli aspetti della salute dell’occhio del paziente e definire l’intervento con estrema precisione.

Chirurgia refrattiva: età e tipologia di difetto della vista

Per sottoporsi all’intervento di chirurgia refrattiva, è necessario avere almeno 18 anni e la stabilità del difetto refrattivo deve essere accertata da un minimo di un anno dall’ultima visita oculistica di controllo: dunque il difetto, che si tratti di miopia, ipermetropia o astigmatismo non deve essere peggiorato in quel lasso di tempo. Di norma, questo genere di disturbi si stabilizza dopo i 20 anni, nel caso delle ipermetropie, e qualche anno più tardi nel caso delle miopie.

A chi è sconsigliata l’operazione?

La chirurgia refrattiva è sconsigliata alle pazienti in gravidanza, poiché durante l’intervento e il periodo di convalescenza vengono somministrati farmaci che potrebbero non essere idonei. Un altro effetto della gravidanza per cui è sconsigliato procedere con il laser a eccimeri è il fisiologico indebolimento biomeccanico della cornea, che può compromettere l’esito del trattamento.

Quali comportamenti seguire dopo l’intervento di chirurgia refrattiva?

Come abbiamo detto, a discrezione dello specialista è possibile che si intervenga su entrambi gli occhi contemporaneamente ma, in base a differenze valutate in sede di visita, anche che i tempi di intervento tra un occhio e l’altro siano differenti. È possibile, in questo caso, che lo specialista prescriva modifiche all’occhiale: è bene sottolineare che non bisogna mai prendere un’iniziativa personale e attenersi sempre alle indicazioni mediche (sull’eventuale uso di un collirio specifico o di altri medicinali). 

Si può fare sport dopo l’operazione?

La chirurgia con laser a eccimeri non è invasiva e la ripresa del paziente è molto veloce, dunque chi svolge un’attività fisica potrà riprenderla nel giro di poco tempo. La vista, però, ha bisogno di un lasso di tempo adeguato per potersi riadattare, dunque la prestazione sportiva inizialmente potrebbe non essere ottimale. 

Si può andare in piscina o al mare dopo l’intervento di chirurgia refrattiva?

Nel primo periodo dopo l’intervento, sono invece da evitare situazioni particolarmente irritanti per l’occhio, come il bagno turco e la sauna, e bisogna prestare i dovuti accorgimenti quando si va in piscina o al mare. Gli occhiali o la maschera in questo caso sono fondamentali, così come l’utilizzo degli occhiali da sole se ci si espone a giornate soleggiate.

Ci si può truccare dopo l’operazione agli occhi?

È bene evitare il make up fino a 5 giorni dopo l’intervento di chirurgia refrattiva e consultare lo specialista in sede di visita di controllo per avere istruzioni più dettagliate. 

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