COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
02 8224 6280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Tumore al seno: terapie endocrine e il rischio di ansia e depressione

“Terapie endocrine: trovare un equilibrio tra benefici ed effetti collaterali. Il punto di vista dello psicologo”: questo il titolo dell’intervento della dottoressa Emanuela Mencaglia, psiconcologa in Humanitas, nel corso di Mamazone 2017, la settima edizione di “Paziente diplomata”, una giornata dedicata alle donne con e senza tumore al seno, organizzata da Humanitas lo scorso 14 ottobre.

“Non ci sono dati in letteratura che confermino che le terapie endocrine influenzino l’umore; questo perché la malattia oncologica in sé influenza in modo forte la sfera emotiva personale. È dunque molto difficile in un momento così importante – come quello di una diagnosi o di un intervento – distinguere se la presenza di ansia e depressione sia legata ai farmaci o alla complessità della situazione che la paziente vive”, ha precisato la dottoressa Mencaglia.

Il ruolo dei fattori personali

“Dai dati disponibili in letteratura emerge quanto rivestano un ruolo decisivo i fattori legati alla personalità della paziente, come per esempio l’età, il livello di istruzione e l’essere in coppia o single.

Le terapie endocrine portano gran parte delle giovani pazienti a una menopausa precoce, una condizione che non può essere sottovalutata da un punto di vista emotivo, e l’età d’insorgenza anticipata, in questo senso, è un elemento fondamentale. Una paziente giovane che non aveva alcun sintomo premenopausale e che, da un giorno all’altro, entra in menopausa, farà molta fatica nei primi periodi, non solo da un punto di vista fisico, ma anche da un punto di vista mentale, perché la menopausa è comunemente intesa come sinonimo di invecchiamento, coincidente alla perdita di fertilità. Spesso le pazienti giovani affrontano con difficoltà questo passaggio e occorre confrontarsi su questo tema. Alcune hanno buone risorse e riescono ad affrontare questo cambiamento in autonomia, non senza dolore e non senza essere passate attraverso il cosiddetto “lutto personale”; altre donne invece hanno bisogno di maggior conforto e di veder ‘illuminata’ la strada per capire come procedere. Anche per le donne già in menopausa non è facile, è come reiterare un passaggio già avvenuto.

Per quanto riguarda il livello di informazione, occorre sottolineare che conoscenza e consapevolezza aiutano in un secondo tempo, ma il loro raggiungimento comporta fatica e impegno. La conoscenza sembra, in un primo tempo, aumentare i sintomi di ansia e depressione. Le pazienti informate sono quelle che apparentemente fanno più fatica a gestire le informazioni in loro possesso e la struttura di personalità individuale può aiutare o meno superare l’impasse dell’essere a conoscenza, sebbene questo resti fondamentale per la consapevolezza, che diventa necessaria per affrontare la malattia, le terapie e gli eventuali effetti collaterali.

Avere un marito o un compagno sembra essere favorevole oltre al sostegno psicologico, anche da un punto di vista pratico: aiuta, per esempio, negli spostamenti per le visite o nella stabilità economica. L’essere in coppia è una parte fondamentale della rete sociale e in generale nelle condizioni di malattia una solida rete sociale e relazionale migliora la qualità di vita”, ha precisato la specialista.

Effetti collaterali, l’importanza di ascoltarsi e parlare con il medico

“Una menopausa precoce influisce in modo drammatico sulla libido e di conseguenza sulla sessualità aspetto molto delicato per la vita di una donna.

Durante la menopausa si può presentare del dolore articolare, rendendo il movimento più difficile e fastidioso: la presenza del dolore è un fattore noto che può peggiorare i sintomi depressivi, perché inficia le attività quotidiane incidendo così sulla qualità di vita.

Sebbene porti con sé gli effetti collaterali di cui abbiamo parlato, è bene continuare a seguire la terapia endocrina prescritta, ricordandosi di riferire al medico o all’oncologo di riferimento eventuali effetti collaterali perché talvolta bastano piccoli accorgimenti per stare meglio.

È infine importante sottolineare quanto sia fondamentale conoscersi e riflettere su se stessi. Occorre comprendere da dove partono i sintomi che proviamo: l’ansia e la depressione derivano davvero dai farmaci? Veramente non abbiamo mai passato dei periodi un po’ bui, in cui facevamo fatica a stare con gli altri, o avevamo difficoltà a gioire delle cose? Dobbiamo ricordarci che siamo ciò che abbiamo vissuto, il passato torna nei nostri pensieri ed è importante ripercorrere le tappe della propria vita, chiedendosi se si sono mai avuti episodi di ansia o depressione o se si sono vissute in passato situazioni complicate che hanno scatenato questi problemi.

Conoscere queste informazioni è molto importante, sia per la paziente che per i medici che la seguono, perché è più facile riprovare alcuni tipi di sensazioni se si sono già provate in passato ed è altresì più semplice intervenire per il meglio, con un sostegno psicologico e laddove occorra, con un farmaco rivolgendosi a uno specialista psichiatra perché con il suo lavoro possa indicare quale sia il farmaco migliore per il sintomo che si avverte. Diverse pazienti con un antidepressivo scelto ad hoc e assunto in maniera attenta, e sempre seguite nel tempo di assunzione dallo specialista, hanno davvero migliorato la propria qualità di vita”, ha concluso la dottoressa Mencaglia.

Guarda l’intervento completo della dottoressa Emanuela Mencaglia, clicca qui.

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici