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Radioterapia stereotassica nei pazienti oligometastatici: il webinar della professoressa Scorsetti

Venerdì 9 marzo, la professoressa Marta Scorsetti, Responsabile di radioterapia e radiochirurgia in Humanitas, ha condotto un webinar sulla radioterapia stereotassica corporea nei pazienti oligometastatici.

La radioterapia stereotassica corporea (SBRT, Stereotactic Body Radiation Therapy) è una tecnica radioterapica non invasiva che avvalendosi di un’elevata dose di radiazioni dirette sul tumore, ne causa la necrosi, risparmiando nello stesso tempo i tessuti sani circostanti. Si parla di malattia oligometastatica quando le lesioni metastatiche sono limitate per numero (da 1 a 5) e sede; questa si caratterizza per un comportamento biologico meno aggressivo rispetto alla malattia metastatica diffusa e dunque si associa a una prognosi migliore.

Il webinar, una lectio on line distribuita su una specifica piattaforma sul web, è stato organizzato dalla International Stereotactic Radiosurgery Society (ISRS) ed era rivolto agli specialisti di tutto il mondo che vogliono approfondire la conoscenza dell’uso della radioterapia stereotassica nei pazienti oligometastatici.

La radioterapia stereotassica per distruggere le metastasi

“La malattia metastatica rappresenta una delle ultime nuove sfide per la radioterapia stereotassica; questa metodica di trattamento è importante anche nei tumori primitivi, ma negli ultimi dieci anni, anche grazie al miglioramento tecnico, ha permesso un approccio più aggressivo nella cura del paziente metastatico. Alle tradizionali terapia farmacologica e chemioterapia, trattamenti di prima scelta, si è affiancata la radioterapia stereotassica o altri trattamenti ablativi locali, con l’obiettivo di distruggere le metastasi tumorali.

Questo approccio ha un impatto positivo sulla sopravvivenza dei pazienti, soprattutto se ben selezionati; consente al paziente periodi cosiddetti di drug holiday, ovvero di sospensione della terapia farmacologica; lascia sperare in una possibile guarigione o in una sopravvivenza a lungo termine”, ha spiegato la professoressa Scorsetti.

 

 

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