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Sintomi della menopausa, i consigli per affrontarli al meglio

La menopausa è un passaggio naturale nella vita di ogni donna: il termine significa “ultima mestruazione” e si riferisce quindi alla fine del ciclo mestruale e della vita riproduttiva femminile. Una donna è ritenuta in menopausa quando sono trascorsi 12 mesi dall’ultima mestruazione. A che età si va in menopausa e con quali sintomi si manifesta?

Ne parliamo con la dottoressa Elena Zannoni, specialista in Ginecologia e Medicina della riproduzione presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

A che età si entra in menopausa?

In Italia, l’età in cui la maggior parte delle donne va in menopausa è circa 50 anni, anche se questo non è vero per tutte. Si definisce quindi menopausa fisiologica quella che avviene tra i 48 e i 52 anni, precoce prima dei 47 anni e tardiva quando si presenta dopo i 52 anni di età. L’età di insorgenza della menopausa sembra essere geneticamente prefissata ed è rimasta pressoché invariata negli ultimi secoli, malgrado l’aumento della vita media femminile.

Questa è una considerazione importante. Infatti, se consideriamo che l’aspettativa di vita nel 1800 era per una donna di circa 50 anni e oggi è di circa 80, va da sé che oggi una donna può vivere più di 30 anni in post-menopausa, periodo significativamente maggiore di quanto avveniva in passato.

Menopausa e premenopausa

La menopausa si verifica quando le ovaie, non possedendo più ovociti, giungono al loro esaurimento funzionale. Termina quindi la produzione degli estrogeni, ovvero gli ormoni sessuali femminili. La menopausa è preceduta da un periodo (detto “premenopausa” o “età transizionale”) nel quale si assiste a una produzione alterata degli stessi estrogeni e che generalmente è caratterizzato da irregolarità mestruali conseguenti al declino progressivo dell’attività ovarica.

La fluttuazione e il successivo calo dei livelli degli estrogeni possono innescare una serie di cambiamenti fisici e psichici, i cosiddetti sintomi della menopausa.

Menopausa: i sintomi

Le vampate di calore e la sudorazione notturna sono tra i sintomi più caratteristici della menopausa. Una sensazione improvvisa di calore si diffonde dal petto e raggiunge il collo e il volto, in particolare nelle ore notturne e creare causare sudorazione profusa.

Le cause esatte delle vampate non sono note. La causa più probabile sembra essere dovuta a una perdita del controllo della termoregolazione corporea da parte dell’ipotalamo, la ghiandola situata alla base del cranio, vicina all’ipofisi. Attraverso un meccanismo di feed-back, l’ipotalamo avverte la fine dell’attività ovarica, il conseguente calo della produzione di estrogeni e l’azione di stimolo dell’ipofisi che cerca di far ripartire la produzione follicolare da parte delle ovaie.

Tutto questo si traduce in una sorta di ipereccitazione dell’ipotalamo con perdita di funzione del centro termoregolatore e questo comporterebbe l’insorgenza delle vampate.

Vampate e sudorazione: cosa fare

Quando sono presenti vampate e/o sudorazioni notturne è consigliabile:

  • Vestirsi con più strati di indumenti sottili e traspiranti.
  • Utilizzare lenzuola in cotone.
  • Prediligere frutta e verdure fresche. Evitare invece cibi piccanti, spezie, bevande molto calde, alcol e cibi troppo grassi, soprattutto d’estate o di sera.
  • Fare regolare attività fisica: il movimento fisico aiuta a mantenere un indice di massa corporea ideale, fattore utile nella prevenzione dell’intensità e della frequenza delle vampate.
  • Ridurre il fumo, che può aumentare la severità delle vampate.
  • Praticare attività rilassanti come lo yoga.
  • Qualora non ci fossero controindicazioni, è indicata la terapia ormonale sostitutiva (TOS) a base di preparati estro/progestinici che ripristinano un corretto substrato ormonale e generalmente risolvono la maggior parte dei sintomi correlati alla menopausa. Oggi le linee guida parlano chiaro sulla importanza di queste terapie nel mantenimento del benessere delle donne, al termine della vita riproduttiva e, ovviamente sotto controllo dello specialista, possono essere assunte in tutta tranquillità per lunghissimi periodi di tempo. La TOS è utile anche nei riguardi delle patologie cardiache e del metabolismo osseo, contribuendo ad arrestare la perdita di massa ossea (osteopenia/osteoporosi) tipica dell’età post menopausale. 

Palpitazioni e mal di testa

Le vampate di calore possono accompagnarsi a palpitazioni cardiache. Se questo sintomo è rilevante, è consigliabile consultare il medico al fine di verificare le condizioni di salute del cuore ed escludere eventuali problemi cardiaci.

Anche l’emicrania e le altre forme di mal di testa possono peggiorare con le fluttuazioni ormonali. Se persistono è bene consultare uno specialista.

Secchezza vaginale

La riduzione dei livelli di estrogeni si traduce in un assottigliamento (atrofia) del rivestimento mucoso della vagina, con conseguente compromissione della corretta lubrificazione, che comporta secchezza della vagina, un sintomo che può rendere molto dolorosi i rapporti sessuali (si parla in questo caso di dispareunia) e aumentare il rischio di infezioni alla vescica (cistite).

In questi casi è consigliabile utilizzare creme lubrificanti durante la penetrazione o ricorrere a terapie locali con preparati a base di estrogeni (se non vi sono controindicazioni al loro utilizzo) o creme emollienti (a base di fitostimoline, acido ialuronico, lattobacilli od ozono) allo scopo di “ammorbidire” i tessuti vaginali, rendendo più agevole (e quindi più soddisfacente) il rapporto sessuale.

Una terapia molto promettente contro la secchezza vaginale è l’Ospemifene. Si tratta di una molecola appartenente alla categoria dei “modulatori selettivi dei recettori per gli estrogeni (SERMs)” che agisce migliorando l’atrofia vaginale, responsabile della secchezza e del dolore durante i rapporti sessuali. Il farmaco si assume per via orale, risparmiando alla donna l’utilizzo di medicamenti locali, che potrebbero interagire in modo poco piacevole al momento dell’atto sessuale. Le controindicazioni all’utilizzo di questo farmaco sono minime. Esso può addirittura essere utilizzato da chi ha avuto un tumore mammario e risulta guarita da questa patologia. Ovviamente è compito dello specialista ginecologo valutare l’indicazione e la sicurezza all’utilizzo del farmaco. Anch’esso può essere assunto per lungo tempo, modulandone la posologia.

In alcuni casi, lo specialista può consigliare l’utilizzo locale di pomate a base di testosterone (che aumenta la libido, favorendo, tra le altre cose, una maggiore lubrificazione).

Negli ultimi anni è stato poi introdotto l’utilizzo di un particolare tipo di laser nella terapia della atrofia vaginale. Si tratta però di una terapia costosa e non ancora del tutto validata dal punto di vista dei risultati, che va suggerita dal ginecologo quando le altre terapie non hanno sortito gli effetti desiderati.

Pelle secca e capelli fragili in menopausa

La pelle può apparire secca, spenta e poco elastica; è consigliabile bere molto per assicurarsi una corretta idratazione e non lavarsi in maniera eccessiva.

I capelli spesso si assottigliano, diventano fragili e vanno incontro a maggior caduta. Anche in questo caso è consigliabile chiedere consiglio a uno specialista, per individuare il rimedio più appropriato.

Aumento di peso in menopausa

Una delle conseguenze più frequenti e più spesso riferite dalle donne in perimenopausa è l’aumento di peso. La diminuzione degli estrogeni comporta infatti un cambiamento del metabolismo basale con minor dispendio calorico e conseguente aumento ponderale e ridistribuzione del grasso corporeo. Nell’età menopausale è necessario ridurre l’apporto dietetico e aumentare l’esercizio fisico. Preso atto delle modificazioni corporee che fanno parte del passare dell’età, la donna deve intraprendere uno stile di vita che le permetterà di mantenere una fisicità piacevole, pur iniziando il fisiologico processo di invecchiamento.

Specialista in Ginecologia e Ostetricia

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