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Il nuovo Centro per la Ricostruzione funzionale e biologica del ginocchio di Humanitas

È di recente iniziata l’attività del nuovo Centro per la Ricostruzione funzionale e biologica del ginocchio di Humanitas, diretto dal professor Maurilio Marcacci, con un’esperienza trentennale alle spalle nel settore.

Attività clinica e ricerca, per offrire al paziente soluzioni innovative e all’avanguardia. Ma di che cosa si occupa il gruppo? Ne abbiamo parlato con la professoressa Elizaveta Kon, Responsabile della Sezione di Ortopedia Traslazionale, che insieme alla Sezione di Chirurgia Protesica e Ricostruzione biologica articolare diretta dal dottor Francesco Iacono, presso Humanitas San Pio X, compone  il Centro.

“Obiettivo del nostro lavoro è il  trattamento ricostruttivo del ginocchio, ci occupiamo infatti di chirurgia a 360 gradi, passando dalla patologia dello sport a quella degenerativa, offrendo soluzioni protesiche o ricostruzione biologica, grazie a infiltrazioni con fattori di crescita plasmatici e cellule staminali. Sia nell’ambito clinico sia in quello della ricerca, al centro del nostro lavoro c’è sempre il paziente”, precisa la professoressa.

I danni articolari

Anche le articolazioni vanno incontro a usura, sia per fisiologico invecchiamento, sia in seguito a traumi o malattie infiammatorie. Questi danni contribuiscono ad alterare il rapporto tra i capi articolari, che devono invece interagire tra loro in maniera fluida. Possono essere colpite tutte le componenti dell’articolazione (superfici ossee, membrana sinoviale, cartilagini, legamenti) e a lungo andare può aversi una limitazione della funzione dell’articolazione o una vera e propria impotenza funzionale.

Come ha spiegato il prof. Marcacci: “L’intento è quello di ricostruire un’articolazione e restituirle la funzione usando sistemi biologici, puntando a tre obiettivi.

  1. Restituire l’equilibrio biomeccanico, dando nuovamente stabilità all’articolazione ripristinando le naturali condizioni biomeccaniche con la correzione delle alterazioni degli assi di carico e della stabilità articolare con osteotomie, rimodellamenti plastici delle superfici o ricostruzione di legamenti, e rimpiazzando le componenti fibromeniscali di protezione come i menischi.
  2. Ricostruire le superfici con tessuti biotecnologici che facilitano la ricostruzione osteocondrale utilizzando le naturali capacità di guarigione.
  3. Modulare questo processo con metodi innovativi biologici cellulari, o diversi, ancora da chiarire più compiutamente”.

L’importanza della ricerca

Il gruppo del professor Marcacci affianca a una costante attività clinica, un instancabile lavoro di ricerca nell’ambito dell’innovazione nelle tecniche chirurgiche e nello sviluppo di nuove tecnologie mediche. In particolare gli innovativi trattamenti per la ricostruzione legamentosa, i trapianti meniscali e la rieducazione di pazienti sportivi di altissimo livello sono gli argomenti di maggiore impegno.

Il gruppo detiene brevetti ed è a capo di progetti di ricerca traslazionale per lo sviluppo e la validazione di nuovi impianti protesici; mentre un altro dei filoni di ricerca riguarda la  ricostruzione cartilaginea: dallo sviluppo di biomateriali innovativi allo studio di nuove applicazioni per cellule multipotenti e fattori di crescita plasmatici.

“Il nostro lavoro di ricerca si concentra sulla medicina rigenerativa dell’osso e della cartilagine e sulla ricostruzione articolare: sogniamo un giorno di riuscire a ottenere una protesi biologica completa”, racconta la professoressa Kon, che aggiunge: “Cerchiamo di associare il lavoro di ricerca a quella della pratica clinica, in modo da garantire al paziente lo standard di cure migliore possibile. Questo lavoro passa anche attraverso il continuo feedback dei nostri pazienti, che seguiamo anche dopo gli interventi”.

Il gruppo di lavoro

Il gruppo prende parte a numerosi progetti di ricerca e studi clinici internazionali, in molti casi nelle vesti di coordinatore, specialmente nell’ambito dell’uso di prodotti biologici (fattori di crescita, cellule staminali e scaffold bioingegnerizzati) per il trattamento della patologia osteocartilaginea sia di natura degenerativa sia post traumatica.

Insieme al professor Maurilio Marcacci, Responsabile del Centro, e alla professoressa Elizaveta Kon,  Responsabile della Sezione di Ortopedia Traslazionale, entrambi docenti presso Humanitas University, lavorano il dottor Tommaso Bonanzinga, il dottor Berardo Di Matteo e il dottor Giovanni Raspugli.

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici