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Giornata mondiale contro il cancro, in Italia si guarisce di più

Si è svolto sabato 4 febbraio il World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il Cancro, il cui slogan “We can. I can” (Noi possiamo. Io posso) è stato promosso dall’Unione Internazionale contro il cancro, un’organizzazione non governativa sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e che rappresenta tutte le associazioni impegnate contro la malattia in oltre cento Paesi.

Di cancro, prevenzione e diagnosi precoce ha parlato il professor Armando Santoro, Direttore di Humanitas Cancer Center, a Cuore e denari su Radio24.

Il ruolo della prevenzione

Occorre sfatare un certo fatalismo del “non è colpa mia se mi sono ammalato”, in alcuni casi è vero, ma tantissime volte il cancro dipende anche dai nostri comportamenti errati. Un’adeguata prevenzione (non aumentare di peso, non fumare, fare un minimo di attività fisica giornaliera) contribuisce a proteggere da molte forme tumorali e in caso insorgano, aiuta ad avere una prognosi migliore. Importanti anche lo screening e la prevenzione secondaria, soprattutto per quanto riguarda la mammella, la cervice uterina e il colon.

L’incidenza dei tumori in Italia

I dati di AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) e AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) evidenziano che nel 2016 si sono registrati nel nostro Paese circa mille nuovi casi di cancro al giorno. Significa dunque che in un anno circa 365.000 persone (190 mila uomini e 176 mila donne) ricevono una diagnosi di cancro. Il dato positivo è però che in Italia si guarisce di più: siamo infatti al vertice in Europa per la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi.

Stanno aumentando le forme tumorali, anche perché sta aumentando l’età media della popolazione e gli adulti e gli anziani sono a maggior rischio; nei Paesi occidentali dobbiamo dunque aspettarci un incremento che si aggira intorno al 5% per anno. Questo dato viene però superato dai migliori risultati terapeutici e dalla sempre maggiore possibilità di guarigione definitiva; l’Italia in campo oncologico è uno dei Paesi con i più alti standard terapeutici”, commenta il prof. Santoro.

Screening e diagnosi precoce

“In Italia abbiamo alcune campagne di screening (mammella, cervice, colon), ovvero controlli organizzati e programmati dal Sistema Sanitario Nazionale, cui è fondamentale prendere parte. Questi controlli sono però sono limitati ad alcuni organi, è dunque importante che ciascuno non sottovaluti eventuali segnali del proprio corpo e in presenza di disturbi (che non necessariamente significheranno una malattia grave o un tumore) si rivolga al medico, che valuterà l’opportunità di controlli più accurati.

In ambito oncologico una diagnosi precoce significa terapie meno aggressive, possibilità di evitare trattamenti post chirurgici e un’altissima probabilità di guarigione definitiva”, precisa il professor Santoro.

I passi avanti della ricerca

“Oggi abbiamo un approccio alla malattia completamente diverso da quello di 30-40 anni fa. Un tempo avevamo come armi contro il tumore solo la chemioterapia e l’ormonoterapia, poi c’è stato il grande boom delle terapie biologiche e delle terapie a bersaglio molecolare e ora abbiamo risultati interessanti e confortanti dall’immunoterapia. Questo approccio sembra funzionare non solo su un singolo tumore, ma anche in tumori molto diversi l’uno dall’altro e questa è una novità molto importante. Il futuro è roseo, mi aspetto vantaggi e progressi notevoli nei prossimi anni.

Mi preme sottolineare come una diagnosi di tumore oggi significhi sempre meno una diagnosi drammatica che porta alla morte e sempre di più guarigione o lunghissima sopravvivenza con tossicità nettamente ridotte”, conclude il professor Santoro.

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