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Congresso SIC, i nuovi scenari della chirurgia: intervista al prof. Montorsi

Il 24 ottobre si è concluso il Congresso della Società Italiana di Chirurgia (SIC), che ha visto la partecipazione di circa 1500 chirurghi da tutta Italia, oltre a una significativa presenza straniera. Il focus è stato sull’approccio mininvasivo, sugli sviluppi della chirurgia robotica e sulle più interessanti novità tecnologiche del settore. L’evento è stato coordinato dal prof. Marco Montorsi, rettore della Humanitas University, responsabile di Chirurgia Generale e Digestiva di Humanitas e presidente eletto SIC, insieme al prof. Luciano De Carlis, Direttore della Chirurgia dei Trapianti all’Ospedale Niguarda di Milano.

Two surgeons looking down, and concentrating at the operating table

Quali novità sono state presentate durante il Congresso SIC?

“Durante la 117esima edizione del Congresso della Società Italiana di Chirurgia – spiega il prof. Montorsi – sono state presentate le più interessanti novità tecnologiche del settore, specie nell’ambito della chirurgia mininvasiva dove la nuova piattaforma 4k sembra promettere un deciso avanzamento nella qualità delle immagini, tutto a vantaggio dei risultati”. Grazie alla magnificazione del campo operatorio, infatti, la piattaforma 4k consente ai chirurghi di visualizzare nel dettaglio l’anatomia ed eseguire procedure complesse con maggiore precisione. I partecipanti al Congresso avevano la possibilità di visitare una mostra scientifica e di testare su simulatori le novità tecnologiche che appariranno sul mercato nel prossimo futuro. “La chirurgia – commenta il prof. Montorsi – evolverà verso modalità di trattamento mininvasive sempre più guidate dall’immagine in fase pre e intra operatoria. E in questo processo giocherà un ruolo sempre più importante la chirurgia robotica”.

Quali sono le caratteristiche e i vantaggi della chirurgia robot-assistita?

“L’approccio robotico – commenta il prof. Montorsi – sta progressivamente ampliando i suoi campi di applicazione confermando le caratteristiche principali di versatilità che lo rendono attrattivo e performante in campi anche molto impegnativi della chirurgia generale”. Nello specifico, nella mostra scientifica erano presenti le ultime novità tecnologiche in questo campo (Da Vinci, ALF-X , ecc) che hanno trovato diverse applicazioni dalla ginecologia alla chirurgia toracica, dall’urologia alla chirurgia generale.

I vantaggi che derivano dall’approccio robot assistito – tuttora in fase di validazione – sono, oltre a quelli consolidati della chirurgia mini-invasiva, la maggiore facilità nell’esecuzione di manovre chirurgiche complesse quali le suture o la dissezione in campi operatori difficili che determinano una riduzione dei tassi di conversione e  una maggiore sicurezza per il paziente.

Perché è importante concentrare la chirurgia maggiore in pochi centri ad alta specializzazione?

“La presenza al Congresso di diverse società scientifiche specialistiche – commenta il prof. Montorsi – ha contribuito a un proficuo scambio di esperienze. Nello specifico, considerata la complessità di molte procedure e l’incremento esponenziale delle conoscenze necessarie, è stata ribadita la necessità di concentrare la chirurgia maggiore in centri dedicati, dove l’alto volume delle prestazioni e l’elevata specializzazione dei chirurghi va di pari passo con l’utilizzo delle più nuove e moderne tecnologie. Questa considerazione pone il tema dell’accreditamento delle strutture ospedaliere, al quale la Società Italiana di Chirurgia sta già lavorando in sinergia con il Ministero della Salute”. “La Società Italiana di Chirurgia – conclude il professore – sta guardando con grande interesse a questo scenario dinamico e stimolante, e chiede con forza alle istituzioni di essere riconosciuta e affiancata nel processo di superamento delle criticità organizzative della rete ospedaliera”.

 

 

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