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Colonscopia


Che cos’è la colonscopia?

La colonscopia è un esame diagnostico che consente di esaminare la superficie del colon e del retto inserendo, attraverso l’ano, un tubo sottile e flessibile che viene fatto avanzare lentamente mentre si introduce aria per distendere le pareti dell’intestino. Negli ultimi anni, per garantire un miglior comfort al paziente, si tende a sostituire l’aria con anidride carbonica (CO2), la quale ha la capacità di essere riassorbita rapidamente dai tessuti, o in alternativa con acqua, la quale consente una minore distensione dell’intestino e, di conseguenza, una ridotta sensazione di distensione addominale per il paziente. Il colon è costituito dagli ultimi 130-150 centimetri di intestino, terminanti nel retto e l’ano.

L’esame viene effettuato dal Dipartimento di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva.

Qual è la preparazione richiesta?

Il colon deve essere completamente pulito per ottenere una procedura accurata e completa, perciò le istruzioni devono essere rispettate scrupolosamente. Le preparazioni disponibili variano per composizione e per volume di liquidi da assumere.

Recentemente sono state commercializzate delle preparazioni che prevedono l’assunzione di bassi volumi, fino a un solo litro di soluzione, le quali garantiscono allo stesso modo una preparazione adeguata all’esame, arrecando un minor disagio al paziente.

Posso continuare ad assumere i miei farmaci?

Il paziente deve continuare ad assumere i propri farmaci abituali, anche la stessa mattina della procedura. Un’eccezione è costituita dagli integratori di ferro, che devono essere sospesi una settimana prima della procedura. Inoltre, mentre l’aspirina non deve essere sospesa, in caso di assunzione di anticoagulanti o altri antiaggreganti (come pradaxa, xarelto, eliquis, lixiana, persantin, coumadin, sintrom, plavix o iscover), sarà necessario rivolgersi al medico per definirne la modalità di sospensione nei giorni precedenti la procedura.

Che cosa accade durante la colonscopia?

Per rendere la procedura più confortevole, al paziente viene somministrato un sedativo per via endovenosa. La colonscopia ha una durata media di circa 15-20 minuti ed è generalmente ben tollerata, ma durante la procedura è possibile avvertire fenomeni transitori di meteorismo o crampi. Se il medico pensa che un’area debba essere sottoposta ad un’ulteriore valutazione, sarà eseguita una biopsia (prelievo di un campione della mucosa del colon) per le analisi microscopiche. Generalmente queste procedure non sono dolorose.

Che cosa sono i polipi e perché vengono rimossi?

I polipi sono rilevatezze, per lo più benigne, della superficie del colon. Le loro dimensioni possono variare da pochi millimetri a parecchi centimetri. Poiché i tumori iniziano generalmente con un polipo, la loro rimozione, in gergo “polipectomia”, è un importante mezzo di prevenzione del tumore colorettale. Quindi, eventuali polipi scoperti durante la colonscopia saranno rimossi dal medico nel corso dell’esame. L’aspetto esterno però non consente sempre di distinguere un polipo da una formazione maligna (tumorale), perciò dopo la rimozione devono essere analizzati al microscopio. Sebbene la colonscopia sia il metodo più accurato per l’identificazione dei polipi e dei tumori del colon, nessun test è infallibile ed esiste sempre una ridotta possibilità che lesioni importanti non siano identificate. Questo è particolarmente vero nel caso di un intestino pulito in modo non adeguato.

Che cosa succede dopo la colonscopia?

Il paziente dovrà essere accompagnato a casa e non dovrà guidare o prendere decisioni importanti per le successive dodici ore, in quanto la facoltà di giudizio e i riflessi potrebbero risultare rallentati a causa del farmaco sedativo somministrato. Potrebbero verificarsi dei crampi o dei fenomeni di meteorismo a causa dell’aria introdotta durante l’esame. Tutto questo dovrebbe terminare rapidamente con la fuoriuscita del gas. Dopo l’esame sarà possibile mangiare qualcosa.

Quali sono le possibili complicanze della colonscopia?

La colonscopia e la polipectomia sono generalmente procedure sicure. Una possibile complicanza è data dalla perforazione o lacerazione della parete dell’intestino, che in questo caso potrebbe richiedere un intervento chirurgico nei casi più gravi. Questa complicanza è molto rara (1/1000). Nel punto della biopsia o della polipectomia può verificarsi un sanguinamento, ma si tratta spesso di un fenomeno non rilevante e trattabile endoscopicamente che solo in casi molto rari può richiedere la necessità di trasfusioni di sangue e trattamenti più invasivi (es. intervento chirurgico). Alcuni pazienti potrebbero avere problematiche cardio-respiratorie in seguito alla somministrazione dei sedativi, oppure complicanze dovute a patologie cardiache o polmonari. La morte è un evento estremamente raro nelle procedure endoscopiche.

Norme di preparazione alla colonscopia

Per consultare eventuali norme di preparazione all’esame, è possibile visitare la pagina dedicata (cliccando qui).